Yaya Touré e la piaga del razzismo: “mi chiamavano negro anche i miei tifosi”

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L’ivoriano Yaya Touré ha raccontato un caso di razzismo subito in Ucraina, ai tempi del Metalrurg Donetsk 

Yaya Touré ha parlato di uno dei problemi che imperano nel mondo del calcio ed ovviamente non solo: il razzismo. Il calciatore ivoriano ha raccontato ai microfoni del Mirror i suoi inizi in Europa, quando giocava in Ucraina, al Metalrurg Donetsk. L’allora ventenne fu preso di mira dai tifosi avversari, ma anche dalla sua stessa curva: “Mi sentivo umiliato, poi stufo. I cori imitando una scimmia sono peggiori di qualsiasi altra cose. E a volte lo facevano persino i tifosi della mia squadra. Cercavo di abituarmi, mi dicevano di continuo: ‘Negro di merda, negro di merda, torna a casa!‘” Parole davvero incredibili. Assurdo che per il solo colore della pelle si possa arrivare a discriminazioni ed offese tali. L’ignoranza è il peggiore dei mali.

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