NBA – Tim Hardaway non ha dubbi: “non sono nella Hall of Fame per le mie frasi omofobe sui gay”

SportFair

Tim Hardaway senior, ha svelato il motivo per il quale, a suo dire, non è presente nell Hall of Fame NBA: il padre del cestista dei Mavericks, Tim Hardawy jr., dà la colpa ad alcune frasi omofobe pronunciate diversi anni fa

Lo sapete: odio i gay. Non mi piacciono i gay e non mi piace averne accanto. Sono omofobico. Non dovrebbero essercene in America e nel mondo. Se avessi un compagno gay in squadra? Prima di tutto non lo vorrei nella mia squadra. E se proprio fosse nella mia squadra, mi terrei lontano da lui perché non penso che questa sia la cosa giusta. E non ritengo debba essere nel mio stesso spogliatoio“, firmato Tim Hardaway senior. Nel 2007, tali dichiarazioni, costarano davvero caro al cestista ex Warriors e Heat che, nonostante le scuse successive, si ritrovò al centro di feroci critiche.

Di recente, Hardaway ha spiegato di ‘pagare’ ancora per tali dichiarazioni, con la sua mancata introduzione nella Hall of Fame NBA, dovuta unicamente, a suo dire, a quell’increscioso episodio avvenuto in passato: “la ragione per cui non sono nella Hall of Fame è per quello che ho detto nel 2007 sui gay. E’quello il motivo. E lo capisco. Ho fatto male a tante persone e mi è uscita in maniera sbagliata. E’stato davvero brutto quello che ho detto. Ma da allora sono cambiato. I miei genitori me lo hanno sempre detto ‘Se fai qualcosa di sbagliato, guardati negli occhi. Non fuggire da quello che hai fatto o non avere paura. Ma cerca poi di fare la cosa giusta e fai capire alle persone che hai commesso un errore’. E questo è quello he ho fatto. Sto cercando di fare quello che è giusto, supportando le persone gay e transgender. Voglio che le persone capiscano quello che i gay vivono e che vengano capiti. Non dovrebbero essere visti come ‘diversi’. Non dovrebbero essere chiamati in maniera denigratoria e guardati male. Sono persone. E dovrebbero vivere la loro vita come noi viviamo la nostra. Liberi e con la libertà di essere felici. Parlo spesso con le persone dei gruppi LGBTQ e gli dico ‘dovreste poter avere gli stessi diritti che abbiano noi e fare le stesse cose che facciamo noi. Non dovreste essere emarginati. Entrare nella Hall of Fame per me significherebbe tantissimo. Ma non posso fare nulla. Ma capisco i problemi che ho creato dicendo certe cose. Capisco perché non sono un Hall of Fame e quello che posso fare è vivere la mia vita. Anche i miei genitori mi hanno sempre detto ‘non puoi controllare quello che non puoi controllare’”.

Condividi