Il mercato auto europeo di fronte a sfide titaniche: Brexit, dazi USA e norme sulle emissioni

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Non andranno sottovalutate le sfide che il mondo dell’auto dovrà affrontare come ad esempio la Brexit, i dazi USA sulle importazioni di auto dall’Europa e le norme sempre più stringenti sulle emissioni

A fronte di un inizio anno che ha segnato una marcata flessione delle vendite di auto nuove (-4,6%), il mese di febbraio torna a registrare livelli di vendita più in linea con lo scorso anno, nonostante il risultato riporti un segno negativo. Oltre la metà dei Paesi rilevati si posiziona in territorio negativo e a questi appartengono anche 2 dei 5 Major Markets: Italia (-2,4%) e Spagna (-8,8%). Leggeri incrementi realizzano, invece, il Regno Unito (+1,4%), la Francia (+2,1%) e la Germania (+2,7%), dopo 5 mesi consecutivi di flessione.

Dopo quattro anni di incrementi e la stabilità del 2018, l’Europa nel 2019 dovrebbe mantenersi in linea con l’anno precedente, con un aumento non superiore all’1,0%. Non andranno, infatti, sottovalutate le sfide che il mondo dell’auto dovrà affrontare, come la Brexit, le tariffe statunitensi sulle importazioni di auto dall’Europa e le norme stringenti sulle emissioni.

“Le contromisure prese dall’Italia – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche estere – sono inefficaci perché, penalizzando vetture di nuova generazione, non agiscono sulla riduzione dell’inquinamento. Ciò su cui si deve lavorare è lo svecchiamento del parco circolante, che in Italia conta quasi 13 milioni di vetture ante Euro 4”.

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