A tutto Dybala: dalla non convocazione in Nazionale a 21 anni alla firma con la Juventus
“Il giorno della firma con la Juventus è stato speciale. Ero in vacanza con mio fratello e i miei amici, mi dissero di tornare in hotel perché era arrivato il contratto mentre ero in spiaggia. L’ho firmato e poi sono tornato a godermi il sole. Dopo la doppietta al Barcellona, quando lo stadio ha cominciato a gridare il mio nome, mi sono detto: ‘Guarda cosa hai raggiunto, devi dare di più ai tifosi per guadagnare il loro affetto’. Voglio che i tifosi vedano i sacrifici che faccio per renderli felici, che è la cosa più importante“. Parla così della firma coi bianconeri il fuoriclasse argentino Paulo Dybala in una intervista a ‘Otro’.
“La prima convocazione con l’Albiceleste? Quando mi dissero che potevo essere convocato con la nazionale ci rimasi male non leggendo il mio nome nella lista. Ma ero molto giovane, avevo 21 anni e venni chiamato nell’occasione successiva –prosegue l’attaccante-. Ho viaggiato con alcuni compagni della Juve per andare a unirmi a uno spogliatoio che era pieno di star. Per un ragazzo come ero è stata una cosa davvero incredibile“.
E guardando al passato conclude. “Non avrei mai immaginato di vivere la carriera che sto facendo. Il calcio è sempre stato la mia passione, giocavo per divertirmi e con gli amici fingevamo di essere Ronaldinho o Ronaldo. Non pensavo ad una possibile carriera da professionista, e non scorderò mai il mio esordio con l’Instituto di Cordoba: avevo 17 anni, giocavamo contro l’Huracan e c’erano la mia famiglia e i miei amici a vedermi“. (Int/AdnKronos)