F1, Mick Schumacher svela: “difficile reggere la pressione del mio cognome, una volta papà mi disse…”

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Il figlio del Kaiser ha parlato del suo futuro, rivelando anche un retroscena avvenuto tra lui e il padre durante la sua infanzia

Sulle orme di papà, provando a ripercorrere in piccolo il percorso compiuto dal genitore durante la sua esperienza in Formula 1. Mick Schumacher ci prova, consapevole di come non sia affatto facile portare quel cognome, legato a successi e trionfi difficili da eguagliare.

LaPresse/Photo4

Il giovane Mick però non ha paura, sottolineando alla rivista ufficiale della FIA di avere le spalle larghe per riuscire a gestire l’enorme pressione: “sono felice di essere il figlio del più grande pilota di Formula 1 di tutti i tempi. Sono contento che sia diventato quel tipo di campione e lo ammiro moltissimo, anche se a volte può essere difficile. Ci sono lati positivi e negativi ma, nonostante questo, avere il supporto di tante persone in giro per il mondo non può essere affatto una cosa negativa e sono grato per questo. Le gare e il karting sono una cosa abbastanza normale nella mia famiglia, ho sempre amato andare in kart con mio padre. È stato molto divertente condividerlo con lui e mi ricordo che, un giorno, mi domandò se questo per me avrebbe continuato a essere un hobby o se avessi voluto farlo da professionista. Gli risposi che desideravo farlo come lavoro e in effetti non ho mai desiderato altro”.

Mick Schumacher
AFP/LaPresse

Il discorso poi si sposta sul titolo di F3 vinto nella scorsa stagione: “è iniziato tutto a Spa e poi al Nurburgring, dove ho vinto tutte e tre le gare. Era chiaro che il campionato fosse a portata di mano, con il senno di poi può sembrare strano ma per tutta la stagione non ho mai pensato che il titolo fosse fuori vista, ero sempre convinto che fosse ancora possibile vincere. Avevamo il ritmo ma pareva che ci fosse qualcosa che non funzionava nel modo giusto, ho sempre creduto fermamente che avremmo risolto i nostri problemi”.

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