Gigi Buffon come Valentino Rossi, la giovinezza non ha età: “il nostro segreto? Vi dico qual è”

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Il portiere del Paris Saint-Germain ha festeggiato da poco 41 anni, ma continua la sua carriera senza fissare alcun limite

Valentino Rossi compie oggi 40 anni, Gigi Buffon invece ha già tagliato il traguardo dei 41. Nessuna voglia di smettere, anzi entrambi continuano a vivere sulla cresta dell’onda senza curarsi del tempo che passa.

AFP/LaPresse

Se il Dottore ha firmato un contratto biennale con la Yamaha, il portiere del PSG ha dichiarato recentemente di non porsi limiti, vivendo alla giornata e senza pressioni: “il segreto è quello di non perdere la parte fanciullesca di quello che si fa” le parole di Buffon alla Gazzetta dello Sport. “Non va perso il sogno o anche la voglia di illudersi, perché ogni tanto anche l’illusione è bella. Se si riesce a mantenere questo aspetto, si può restare coinvolto fino in fondo. Poi è chiaro che di base ci devono essere delle qualità fuori dalla norma, altrimenti forse tutti potrebbero durare a lungo. Quindi oltre alla mentalità giusta, bisogna avere anche tutto quello che la natura ti ha dato. E’ difficile restare in forma mentalmente, perché non tutte le partite sono uguali e quindi mi accorgo che se non affronto l’evento con la giusta dose di attenzione e di rabbia, non mi godo neanche la partita e ho pure la sensazione di sprecare il mio tempo. Mentre quando vado in campo ho voglia di sentire la competizione fin dentro le budella“.

valentino rossi
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Buffon svela poi i campioni che l’hanno ispirato: “l’imprinting è innanzitutto familiare, e di mio padre in particolare che mi ha insegnato cosa significhi saper soffrire, essere determinato, ma senza mai mancare di essere altruista, che è un aspetto fondamentale. Poi ci sono gli esempi di grandi campioni, da Federer a Cristiano Ronaldo, anche se più giovane, allo stesso Valentino Rossi. Ma pure Paolo Maldini e Billy Costacurta. Vedendo loro e non sentendoti da meno, ti dici che anche tu ce la puoi fare a mantenerti al top. E per ora sta andando bene. Nella mia carriera ho cavalcato e unito tre fasi del calcio, rimanendo sempre contemporaneo. La prima tra fine anni ‘80 e inizio ‘90. Poi c’è stato il periodo di evoluzione e cambiamento fino al 2009. Poi il calcio che viviamo oggi che sta in realtà già mutando. Per ogni fase c’è sempre una modalità evolutiva che ti può stimolare e aiutare a tenerti in forma, se hai ancora voglia di sfide. Ma alla fine la vera differenza è quello che hai in testa che ti permette di vivere le varie fasi senza sentire troppo il peso del tempo che passa”.

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