Danilo Gallinari parla a 360 gradi della convocazione con l’Italia, l’avventura in maglia Clippers e la possibile anti-Warriors
Quella appena iniziata è la stagione numero 11 per Danilo Gallinari in NBA. Il cestista azzurro è il giocatore più pagato, nonchè probabilmente il migliore, che i Los Angeles Clippers hanno attualmente a roster, dopo gli addii nelle ultime stagioni di Blake Griffin, Chris Paul e DeAndre Jordan. Il cestista azzurro, intervistato dalla Rosea, ha parlato a 360 gradi toccando diversi temi, fra i quali l’assenza in Nazionale, la stagione dei Clippers e la possibile anti-Warriors: “ora sto bene. L’anno passato certe situazioni sono sfuggite al mio controllo. Il recupero dallo strappo al gluteo è stato gestito male, con un rientro troppo frettoloso. Il problema alla mano è stato fortuito. Durante l’estate ho lavorato come un matto in palestra: pochissimi giorni off. Sono tornato a Los Angeles ad agosto, prima del solito. Perché volevo farmi trovare pronto per l’inizio di questa stagione. […] A parte la lettera aperta che ho scritto per rispondere ad alcune dichiarazioni sul mio conto, la situazione è molto chiara. Sono tornato apposta a Los Angeles per parlare con i Clippers perché volevo esserci a settembre, ma la società ha preferito che non rispondessi alla convocazione. Quando sei il giocatore più pagato e importante e il tuo club ti esprime questo desiderio, non è facile contrariarlo. Ho seguito quelle scelte. Dove possono arrivare i Clippers? Se la difesa giocherà per come è stata pubblicizzata e il nostro attacco si confermerà nei top 10 come l’anno passato, garantisco i playoff. Chi è l’anti-Warriors? Non c’è risposta. Però è più probabile trovare un anti-Warriors che un’anti-Juve (ride). Direi Houston, ma attenzione a Boston“.