Nuovi Tutor in autostrada: come funzionano e i falsi miti da sfatare

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Ecco come funzionano nel dettaglio i nuovi dispositivi per il rilevamento della velocità media in autostrada

Venerdì 27 luglio sono entrati in funzione su numerosi tratti autostradali italiani i nuovi dispositivi Tutor per rilevamento della velocità, battezzati con la sigla SICVe PM. Cerchiamo quindi di fare chiarezza su questi sofisticati ed importanti dispositivi di sicurezza stradale, sfatando i falsi miti che si sono rapidamente diffusi sul loro funzionamento.

I dispositivi SICVe PM calcolano la velocità media dei veicoli registrando la velocità di entrata e la velocità di uscita di una determinata vettura attraverso i sensori montati sugli archi – opportunatamente segnalati – posizionati in diversi punti dei tratti autostradali.

Questo dispositivo tollera un momentaneo superamento dei limiti di velocità consentiti, ma sanziona gli automobilisti che corrono troppo su un lungo tratto di strada, pari ad un minimo di 20 km. Oltre a leggere i dati della targa, il dispositivo riconosce anche le caratteristiche estetiche del veicolo, azzerando così possibili errori di identificazione.

Per sfatare i falsi miti sul suo funzionamento, bisogna precisare che il Tutor risulta attivo al buio, identifica più auto che attraversano contemporaneamente  sensori e telecamere  ed anche quelle che passano sulla corsia d’emergenza.

 

 

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