Tommy Haas ha raccontato alcuni particolari scioccanti dell’incidente accorso ai genitori nel 2002: l’ex tennista lo ha definito come il momento più brutto della sua vita
Presente al Roland Garros come consulente di Pouille, Tommy Haase è stato intervistato dal giornale francese l’Equipe. L’ex tennista ha risposto a diverse domande, fra le quali una davvero particolare: quale fosse stato il momento più brutto della sua vita. Haase ha raccontato alcuni particolari legati all’incidente in moto dei genitori nel 2002, un episodio che lo segnò profondamento: “mio padre è stato in coma per tre settimane. Era poco prima di Wimbledon. Ero a San Petersburg, in Florida, avevo appena fatto una risonanza magnetica e stavo facendo un’iniezione per la spalla a causa del dolore. Tornando a casa in auto, la mia ex ragazza mi ha chiamato. Urlava, piangeva. Era andata in macchina nel posto in cui i i miei genitori avevano avuto il loro incidente in moto. Ha visto la scena, i miei genitori erano sdraiati sulla strada, immobili. Ho provato a calmarla al telefono. Un elicottero è arrivato per trasportare i miei genitori in un centro traumatologico a San Petersburg, dove li ho raggiunti. È stato davvero scioccante. Ho visto mia madre, la mascella rotta, la spalla e anche le gambe. Mio padre doveva essere operato immediatamente. Sette ore di intervento sulla gamba, pensavano di fare un’amputazione. Ho detto loro: ‘fate tutto il possibile per evitarlo, se mio padre non può camminare, la sua vita può dirsi conclusa’“.