Valentino Rossi, i ripensamenti e la ricerca di un team satellite per la Yamaha
I piloti della MotoGp sono finalmente scesi in pista per la prima sessione di prove libere del Gp di Francia. Prima di montare in sella sulle loro moto, i campioni delle due ruote hanno incontrato ieri la stampa, per raccontare le sensazioni con le quali arrivano al weekend di Le Mans. La Yamaha va a caccia di risultati positivi dopo un inizio di stagione non troppo facile e soddisfacente.
Valentino Rossi è apparso ottimista per quanto riguarda la gara francese, considerando la sua competitività negli anni passati, ma non lo è altrettanto per quanto riguarda i miglioramenti del team di Iwata, consapevole che solo dopo la metà della stagione i piloti riusciranno ad avere qualcosa di nuovo a disposizione. Una domanda quindi è sorta spontanea a molti: Valentino Rossi avrebbe firmato ugualmente il suo rinnovo di contratto per altri due anni se avesse saputo che avrebbe affrontato così tante difficoltà? “Avrebbe cambiato le mie decisioni? Questa è una bella domanda, non ci avevo pensato. Però io avevo voglia di correre ancora, quindi non lo so. Speravo di essere più veloce nel 2018. Però non sarebbe cambiato niente, avrei firmato comunque, perché ho ancora voglia di correre. Per il futuro resto ottimista: ma non è una scelta, devo fare per forza così…“.
A Motorsport il Dottore ha poi aperto una piccola parentesi sulla possibilità di avere lo Sky Racing Team VR46 come team satellite della Yamaha già dalla prossima stagione, dopo l’addio di Tech3: “sarebbe una cosa bella e ci piacerebbe farla in futuro, però non penso che riusciremo a farla nei prossimi due anni, perché c’è poco tempo e non ce la faremo ad organizzarci bene, perché fare un team di MotoGP è un’altra cosa, è molto più complicato. Poi sinceramente fin quando correrò non mi piace l’idea, quindi magari lo faremo quando smetterò“.