Milan annichilito dal Benevento, l’attacco di Gattuso è velenosissimo: parole durissime contro i propri giocatori

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Dopo la sconfitta subita a San Siro contro il Benevento, Rino Gattuso ha attaccato senza mezzi termini la sua squadra, definendola una banda musicale

Milan Benevento
LaPresse – Spada

Un colpo durissimo da digerire, una sconfitta umiliante che mette il Milan con le spalle al muro. La vittoria del Benevento a San Siro rappresenta un’impresa clamorosa per gli uomini di De Zerbi, una vergogna invece per quelli di Gattuso, apparso scuro in volto davanti alle telecamere per spiegare una debacle davvero impressionante. La corsa all’Europa League si complica, l’allenatore rossonero lo sa, per questo motivo si assume le sue responsabilità ma mette a nudo i propri calciatori, colpevoli di una prestazione davvero inguardabile:

“Il capo della baracca, quindi il primo responsabile, sono io. Dobbiamo chiedere scusa. Non mi piace fare figuracce. Indossiamo una maglia importante. Abbiamo scritto una pagina non bellissima nella storia del Milan. Provo una vergogna pazzesca. Sono tre giorni che rompevo le scatole, perché il Benevento gioca un buon calcio. Non possiamo affrontare il Benevento senza ardore agonistico e senza anima, questo è il problema. Ora è facile stare con le facce tristi ma non serve, bisogna pensarci prima. Dobbiamo rispettare gli avversari. Dobbiamo migliorare subito. Non si è vista applicazione, non ho visto il senso di appartenenza mostrato in passato. Ci sta il calo atletico, ci è mancato Calhanoglu e Suso ha stretto i denti. Per giocare un calcio così c’è bisogno di grandissima qualità. Parlo di anima perché non posso parlare solo di cattiveria, diamo l’impressione di fare le cose senza veemenza e voglia. Diamo la sensazione che non siamo squadra, ma una banda musicale. Abbiamo perso nei primi 30-35 minuti, il Benevento non ci ha fatto capire nulla, con cinque passaggi andava in porta. L’interpretazione della partita di alcuni giocatori è stata imbarazzante. Il problema sono anche i movimenti. Gli attaccanti li hanno fatti a casaccio, mai provati: a volte venivano incontro entrambi o attaccavano la profondità. Se non ci diamo una svegliata, non andiamo in Europa League”.

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