F1, la Red Bull indispettita dal ‘party mode’ Mercedes: la FIA però resta sorda alle lamentele di Horner e Marko

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La Red Bull è apparsa alquanto indispettita dal ‘party mode’ della Mercedes, lanciando dei segnali che la Fia non ha voluto raccogliere

LaPresse/Photo4

La vittoria della Ferrari a Melbourne ha un po’ spento i riflettori sulla Mercedes, salita alla ribalta dopo le qualifiche per gli ingenti distacchi rifilati da Hamilton ai suoi avversari. Il famoso bottoncino magico, soprannominato ‘party mode’, continua a far discutere, spingendo gli altri team a lanciare dei segnali che la Fia continua a non raccogliere. L’ultima a far sentire la propria voce è la Red Bull che, tramite Helmut Marko, ha espresso il proprio punto di vista sulla vicenda:

 

“A Melbourne si sono innervositi perché Bottas ha sbattuto e all’improvviso hanno dato il massimo. Come lo chiamano loro, party mode. Di solito non ne hanno bisogno, ma quando lo hanno usato è stato chiaro che stanno giocando con tutti noi. All’inizio dicevano: ‘la Red Bull si lamenta sempre’. Fortunatamente, dopo le qualifiche si sono svegliati anche gli altri e ora ci sono molte discussioni. Ci sono tante cose che sarebbero relativamente facili da risolvere e che potrebbero avvicinare tutti quanti”.

LaPresse/Photo4

Una lamentela che comunque non spinge la Fia ad indagare, visto che l’unico modo per aprire un’inchiesta sarebbe quella di ricevere un reclamo ufficiale da parte dei team clienti della Mercedes che, per regolamento, devono avere accesso alle stesse modalità dei team ufficiali.

“Alcuni team suggerivano che non avrebbero potuto avere delle power unit uguali. Qualunque sia la ‘party mode’, non l’ho vista citare in nessun documento tecnico. Mettiamola così. Se i clienti della Mercedes vengono da noi e dicono: ‘abbiamo chiesto la party mode e non ce l’hanno data’, allora potremmo avere qualcosa da dire a riguardo”.

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