Nella Val di Sole sono state registrate iscrizioni record per il raduno non competitivo “Ai piedi del Vioz – Memorial Roberto Casanova” in programma il 2 febbraio a Peio Fonti
Una lenta avanzata con le pelli di foca, circondati da una corona di montagne, nel silenzio ovattato della natura, e poi la ricompensa finale: una discesa mozzafiato nella neve. Un’emozione “slow” da assaporare in Val di Sole, grande protagonista di una delle tendenze invernali in crescita: lo sci alpinismo, attività praticata da un numero crescente di persone affascinate da questo sport. Tutto intorno, gli spettacolari monti che costituiscono una autentica, vastissima palestra per gli amanti della specialità: Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella e Dolomiti di Brenta. La Val di Sole, per posizione geografica e altitudine – si può sciare fino a 3.000 metri di quota –, garantisce un innevamento perfetto e propone tanti itinerari imperdibili: in testa alla classifica si trova indubbiamente la salita a Cima Venezia (3.290 m) attraverso il Passo della Vedretta, cui segue la “discesa del Pisgana”: una splendida volata a valle lunga 14 chilometri, con dislivello di 2.000 metri, considerata dagli esperti una delle più belle discese dell’intera Europa.
Un’escursione da sogno, che può essere affrontata in un solo giorno, è quella che parte da Passo Tonale, sale sino al Passo Presena (3.000 m) utilizzando le due veloci telecabine, per poi scendere al rifugio Mandrone (2.449 m). Da qui si rimettono le pelli e si sale al Passo della Valletta (3.191 m); ed infine, un ultimo sforzo fino in cima al Monte Venezia (3.290 m), dove la vista spazia su un panorama superbo. Quindi via alla discesa, lungo la vedretta occidentale del Pisgana, forse il tratto più indimenticabile. Altre salite classiche in Val di Sole sono quelle al Monte Cevedale (3.769 m), Cima Presanella (3.558 m), Punta San Matteo (3.678 m), Cima Rossa di Saent (3.347 m). Lo sci alpinismo in Val di Sole non è solo un’attività, ma uno stile di vita con i suoi riti, i suoi simboli e i suoi “ambasciatori”: le guide alpine. Sono loro, insieme ai maestri di sci e agli operatori turistici, albergatori, noleggiatori e alla comunità solandra in generale, a trasmettere questa passione in una località speciale, dove vivere grandi avventure con gli sci. In particolare, le guide alpine, autentiche custodi della montagna, accompagnano gli sciatori in escursioni di una giornata o in vere e proprie spedizioni. Conoscono perfettamente il territorio e sono in grado di “leggerlo”, interpretando i suoi segnali e fornendo indispensabili informazioni sulle condizioni della neve e gli itinerari consigliati in funzione del meteo, del livello di difficoltà e di altre variabili.
La crescita dello sci alpinismo in Val di Sole è confermata sia dal numero di itinerari segnalati che dal fascino esercitato dai tanti raduni invernali non competitivi organizzati durante l’anno, caratterizzati da una grande partecipazione di sciatori. Tra questi il più importante è il suggestivo raduno scialpinistico in notturna “Ai piedi del Vioz – Memorial Roberto Casanova”, in programma a Peio Fonti venerdì 2 febbraio. Teatro della manifestazione, il Parco Nazionale dello Stelvio, ambiente poco antropizzato e di notevole pregio paesaggistico. Se nel 2017 sono stati registrati 900 partecipanti, quest’anno sono ben 1.300 gli iscritti, tra veri atleti e semplici appassionati che si preparano ad affrontare la 23ª edizione. La partenza sarà alle ore 19 da Peio Fonti (1.350 m) da cui, risalendo per le piste Mezoli, Taviela e Gembri, si arriverà a quota 2.315 metri di altitudine, all’altezza del rifugio Doss dei Gembri. L’evento si svolgerà in orario notturno, al chiaro di luna: una scelta che conferisce un’atmosfera particolare e di gran fascino a questa sfida.