Il portabandiera tongano, che aveva sfilato a torso nudo alle Olimpiadi di Rio, ha deciso di coprirsi in vista della cerimonia di apertura di PyeongChang 2018
Lo abbiamo conosciuti tutti per il suo look… alternativo. Gonnellina e quantità in abbondanza di olio di cocco sul suo corpo: stiamo parlando di Pita Taufatofu, portabandiera del Tonga alle Olimpiadi di Rio 2016. L’atleta partecipò alle scorse Olimpiadi nel taekwondo, ma adesso torna a far parlare di sè perchè sta tentando l’impossibile per poter prendere parte alle imminenti Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018. Pita ha iniziato una nuova carriera, lo scorso anno, nello sci di fondo, e ha lanciato una campagna sulla piattaforma GoFundMe per raccogliere fondi per poter volare in Corea del Sud e regalare a suo padre un’immensa soddisfazione, ovvero la partecipazione alla sua seconda Olimpiade. L’obiettivo è stato fortunatamente centrato, così l’atleta tongano si prepara adesso a volare in Corea del Sud, dove però non sfilerà a torso nudo come successo ai Giochi di Rio: “Voglio restare in vita in vista della mia gara. Farà molto freddo ed io voglio restare al caldo”. Queste le parole di Taufatofua, che abbandonerà dunque il tradizionale abito tongano che ne ha fatto uno ‘status symbol’ alle passate Olimpiadi. Una rincorsa clamorosa partita due anni fa e andata a buon fine, grazie alla determinazione di questo atleta che, per poter essere a Pyeongchang, ha iniziato ad allenarsi sulle colline di sabbia di Tonga.