Federer, che gioia dopo il n°1: “ho lavorato il doppio! Vi spiego come ho gestito la pressione. E per festeggiare…”

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Dopo aver battuto Haase nei quarti di finale di Rotterdam, Roger Federer è tornato ad essere n° 1 ATP: un traguardo per il quale non ha nascosto tutta la sua emozione

Nella serata di ieri, Roger Federer ha scritto un’altra pagina dello sport mondiale, aggiornando la sezione ‘miti e leggende del tennis’. Grazie alla vittoria sull’olandese Haase che gli ha permesso di accedere alla semifinale dell’ATP di Rotterdam, il campione svizzero è tornato ad essere n°1 al mondo, 5 anni dopo l’ultima volta, 14 anni dopo dalla prima. Al termine della gara, Federer ha commentato così il traguardo appena raggiunto:

“che straordinario percorso è stato per me rornare al numero 1, uno se non il più importante traguardo nel nostro sport, a volte all’improvviso arrivi lì perché giochi molto bene. A volte cerchi di toglierlo a qualcuno che meritava di essere lì e quando sei più grande sai che devi forse lavorare il doppio quindi questo ha un significato maggiore, il più speciale, tornare numero uno e godermelo qui a 36, quasi 37 anni. È un sogno diventato realtà. Chiudere l’anno in vetta? Non penso possa essere una priorità, bisogna fare tanto per riuscici. Dopo lo scorso Wimbledon sentivo però di avere una chance di tornarci. È stato un percorso lungo, e ora è un po’ surreale. La prima volta che sono diventato numero uno è stato nel 2004, tantissimo tempo fa. Più di cinque anni fa, una settimana dopo aver vinto il titolo di Wimbledon, mentre ero in vacanza ho scoperto di essere numero uno. È stato particolarmente bello oggi, sono solo contento di giocare a tennis ogni giorno. Penso di essere stato molto calmo. Mi sono svegliato dopo aver dormito bene e ho guardato le Olimpiadi invernali per 3-4 ore, prima di arrivare al torneo. Sapevo cosa volevo fare e come volevo giocare. Avevo fiducia. Tante persone mi hanno chiesto oggi come riesca a gestire tutta questa pressione. Penso che tutti i big match giocati negli anni mi aiutino. Perdere il primo set mi ha ricordato che dovevo prendermi io la vittoria e che non me l’avrebbe regalata. Ho dovuto cambiare piano e ho iniziato a giocare più aggressivo. Mi godrò il momento. Ho già bevuto un bicchiere di champagne e ne berrò un altro più tardi. C’era anche Severin (Luthi) che è arrivato qui, è stata una sorpresa inaspettata“.

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