Robert Kubica ha parlato delle sensazioni avvertite durante i test di Barcellona, esprimendo il proprio punto di vista sul lavoro svolto
Sebastian Vettel chiude al comando la seconda giornata di test sul circuito di Barcellona, facendo segnare il miglior riferimento cronometrico tra i piloti scesi in pista. Il pilota della Ferrari ha timbrato un ottimo 1:19.673, scendendo per primo sotto il muro dell’1:20 salvo poi essere eguagliato da Valtteri Bottas, fermatosi a tre decimi dal tedesco del Cavallino. Terza posizione per la McLaren di Stoffel Vandoorne, seguito dalla Red Bull di Verstappen e dalla Renault di Carlos Sainz. Sesto posto per Pierre Gasly, abile a precedere un sorprendente Robert Kubica, sceso in pista nel pomeriggio e capace di piazzarsi davanti al compagno di squadra Sirotkin. Queste le dichiarazioni del pilota polacco riportate da Motorsport.com:
“Quanto sono a mio agio? Ancora? Solo per alcuni media non sono a mio agio… forse è il caso di darci un taglio a questa storia, perché mi trovo molto bene. Naturalmente ho i miei limiti, che non ho mai nascosto, e penso che il problema sia nato perché tempo fa ho detto onestamente quali erano le mie condizioni. Ora sarebbe il caso di andare oltre. Non è stato un pomeriggio semplice. Facciamo fatica a scaldare le gomme e questo non ci favorisce quando ci troviamo in condizioni di temperature molto basse e di forte umidità come quelle di oggi. Le difficoltà aumentano, perché alla fine è tutto condizionato dal warm-up degli pneumatici. Quando finalmente si riesce a portare in temperatura la gomma, diventa tutto più semplice, ma le condizioni ambientali nel pomeriggio sono peggiorate sempre si più. Siamo comunque riusciti a completare un pomeriggio produttivo sul fronte del lavoro, abbiamo sfruttato anche l’ultima ora della sessione, pur se la pista era in condizioni difficilissime, per raccogliere dati da analizzare. Tempi? Non possiamo parlare di tempi in queste condizioni di pista. Poi la mia è una condizione particolare, perché se finisco in ghiaia son problemi. Devo bilanciare le cose: tirare per arrivare a capire le cose, ma senza avvicinarmi al limite che rischia di creare problemi”.