Dalla gloria alla povertà, triste parabola di Ebouè: “giocherei anche a Baghdad, il calcio mi ha voltato le spalle perchè…”

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Triste parabola quella di Emmanuel Ebouè, ex terzino dell’Arsenal passato dalla gloria alla povertà: ad oggi confessa di essere disposto a giocare anche a Baghdad

Nei mesi scorsi, la storia di Emmanuel Ebouè aveva scioccato il mondo del calcio. L’ex terzino dell’Arsenal ha raccontato dei particolari scioccanti su come la sua vita sia ‘proseguita’ dopo essere temporanemaente scomparso dai radar del calcio che conta. Il calciatore ivorinao non ha nascosto il fatto di essere rimasto praticamente senza soldi, di essere nel mezzo di un contenzioso legale con la moglie (alla quale dovrebbe consegnare la propria casa) e di essere costretto a dormire per terra a casa di amici. Condizioni terribili che in passato gli hanno fatto pensare addirittura al suicidio. In una recente intervista al ‘Mirror’, Ebouè ha dichiarato di essere pronto a tornare a giocare a calcio e, nonostante i 34 anni di età, di voler ricominciare da qualsiasi parte del mondo:

“tutto ciò che voglio è tornare a giocare a calcio ancora una volta. Andrei in posti come Baghdad o in Pakistan solo per giocare, non mi importa dove. Il calcio è un mondo ingrato, non si tratta più di talento, ma di denaro e affari. Mi fa male, non accendo più la TV quando sono a casa, come quando vedo i miei amici giocare sono felice per loro, ma nel profondo piango“.

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