MotoGp, i guai di Valentino Rossi non finiscono mai: il ‘Dottore’ trascinato di nuovo in tribunale

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A citare in giudizio Valentino Rossi è questa volta una coppia moldava, che chiede al pesarese il pagamento di 114 mila euro di straordinari per il lavoro svolto presso la sua villa di Tavullia

LaPresse/EFE

I guai per Valentino Rossi non finiscono mai, il pesarese infatti sarà costretto a presentarsi nuovamente in tribunale dopo quanto accaduto per il suo Ranch. Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, il pilota della Yamaha è stato citato in giudizio dagli ex custodi della sua villa di Tavullia, Victor Untu e Jigan Zinadaia, una coppia moldava rimasta in servizio fino al licenziamento avvenuto alla fine del 2016. Entrambi chiedono il pagamento di sei mesi di indennità risarcitoria e di cinque anni di straordinari non pagati, comprensivi di 13esima e di TFR: una cifra che si aggirerebbe intorno ai 114 mila euro. Sulla vicenda è intervenuto il legale della coppia:

“Ho chiesto al giudice di interrogare Valentino Rossi perché confermi di aver detto nel 2006, al signor Untu, di espletare tutto il lavoro necessario per il buon mantenimento e conservazione del complesso come se fosse casa sua. Chiediamo che il giudice condanni in solido i Rossi, padre e figlio, al pagamento di quanto spetta ai miei clienti, licenziati in maniera traumatica il 24 dicembre e il 27 dicembre del 2016”.

I legali di Valentino Rossi però negano tutto, sottolineando come sia alquanto improbabile che il proprio assistito possa aver chiesto loro di fare così tanti straordinari, essendo via per lavoro per molto tempo. Sulla vicenda se ne saprà più nei prossimi giorni, dal momento che l’udienza del giudice Maurizio Paganelli è fissata per venerdì 12 gennaio.

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