Le sensazioni di Franco Morbidelli al termine della seconda giornata di test a Sepang
Continua il duro lavoro di adattamento di Franco Morbidelli. Il giovane campione del mondo in carica di Moto2 è al suo secondo giorno di test a Sepang, come tutti i suoi colleghi piloti, ma da esordiente nella categoria regina. 17° posto oggi per l’italo-brasiliano che è riuscito a migliorarsi rispetto a ieri sia a livello di posizione in classifica che di crono personale. Positivo e sereno Morbidelli che ha commentato così la sua seconda giornata a GpOne.com:
“Stamattina abbiamo iniziato bene, ma poi sono scivolato due volte e abbiamo perso quasi tutta la mattinata; sono state due cadute d’anteriore date dall’inesperienza, specie la seconda alla curva 5 dato che ho spinto al massimo nonostante il caldo. Nella prima alla curva 15 mi sono schiacciato due dita, anche se non so come, ed ho molto dolore”.
Il giovane pilota si è concentrato poi proprio sulle due cadute, parlando anche di qualche… timore:
“In una delle due occasioni stavo andando molto forte, per cui è stato scioccante, ma per fortuna la via di fuga era molto ampia. Il problema è che la MotoGP è molto pesante, per cui ti disarciona con grande violenza. La MotoGP è un altro mondo. Devi resettare il cervello. Con la Moto2 l’anno scorso il mio problema principale era non superare il limite. Starci all’interno. Qui il limite non lo conosco, non ci sono ancora arrivato. Non so dov’è. La più grande differenza è la frenata. Alla curva 2 il punto della staccata è praticamente quello della Moto2…solo che arrivi con 40 Km/h in più di velocità…e alla curva 1 freno…e poi mi accorgo di essere fermo! Prendiamo anche la guida sul bagnato: è stata una sorpresa assoluta. C’è tanta aderenza e si piega da pazzi”.
Dopo una mattinata positiva ma ‘timorosa’, la giornata di Morbidelli è andata piano piano migliorando:
“Abbiamo provato alcune cose e siamo migliorati, specie nel finale quando ho montato la gomma nuova. Abbiamo ridotto il gap dai primi, cosa importante, ed abbiamo individuato alcune aree su cui lavorare maggiormente. Come sempre non vedo tutto bianco o tutto nero: io devo adattarmi alla moto ed alla categoria, devo capire i punti forti della Honda ed allo stesso tempo devo adattarla al mio stile. Ho potuto seguire Vale per due curve e ho sorriso sotto al casco; è stato bello, oggi è andato molto forte e per il momento sono ancora contento di averlo davanti (ride). Ho visto i dati di tutti i piloti Honda ed ho capito che sono umani: guidano alla grande senza fare cose eccessivamente straordinarie. Ovviamente sono dei talenti, fanno quello che vorrei fare io attualmente e non riesco a fare. Ovviamente guardo i dati del 2017 su questa pista. Chi è il mio riferimento? Ovviamente il migliore. Fino ad ora ho studiato la guida di Marquez, perché è il più veloce e sto cercando di imparare dal sei volte campione del mondo, che resta il riferimento, ed è quello che interpreta meglio la moto, ma ovviamente anche gli altri piloti hanno i loro punti forti”.