MotoGp – Michele Pirro tra sensazioni positive e battute: “io come Cadalora per Rossi? Sullo scooter è troppo veloce! E sulla nuova carena Honda…”

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Michele Pirro, il suo ruolo in Ducati e le prime sensazioni in sella alla Desmosedici Gp18: il 31enne italiano tra battute e positività

Mancano ormai poche ore prima di vedere nuovamente in pista i campioni della MotoGp. Alle 3 di notte italiane infatti inizieranno i tre importantissimi giorni di test ufficiali della categoria regina a Sepang. Mentre i piloti viaggiavano per approdare in Malesia, sul circuito di Sepang i collaudatori dei team della MotoGp faticavano per iniziare un importantissimo lavoro con i test privati. Ottime le prestazioni dei tester Ducati, Casey Stoner e Michele Pirro. Il pilota italiano, intervistato da GpOne.com, ha scherzato sugli elogi piovuti per il collega australiano:

“visto che l’altro giorno avete scritto che Casey è stato velocissimo dopo pochi giri, oggi dovete fare lo stesso con me.Scherzi a parte, Casey ha girato forte ed essere al suo livello per me è importante”.

Pirro si è poi focalizzato sul lavoro effettuato in pista:

 “le sensazioni sono positive. Sono molto contento perché partiamo da una base molto buona e questa Desmosedici è nata bene. Possiamo ancora migliorare su alcuni aspetti in cui difettavamo l’anno scorso.Quando provi una moto nuova, girare subito al livello della vecchia è un aspetto molto positivo. Nei prossimi giorni capiremo ancora meglio quale sia il suo potenziale, grazie a Dovizioso e Lorenzo. La prima sensazione è che questa moto sembra richiedere meno fatica nella guida, poi chiaramente bisognerà spingerla al limite per capire meglio. Usare meno forza per ottenere lo stesso risultato ti permette di spingerti più avanti. Sappiamo che ormai togliere mezzo secondo al giro è impossibile, quindi dobbiamo provare a togliere qualche centesimo in tutte le aree. Dobbiamo cercare di mantenere i nostri punti di forza, che sono la frenata all’accelerazione, e insieme migliorare le velocità in centro curva. Dalle prime sensazioni, sembra che la moto nuova possa aiutare in questo senso. Non c’è stato un stravolgimento, quindi mi aspetto che Jorge e Andrea possano essere veloci quanto con la vecchia e poi iniziare a sistemare l’assetto”.

Il 31enne di San Giovanni Rotondo ha poi commentato la novità sulla moto Honda. In tantissimi infatti hanno notato che sulla moto campione del mondo è spuntata una carena alata:

Per misurare il livello della Honda bisogna aspettare che arrivino Marquez e Pedrosa, sono loro a piazzare l’asticella. Penso che anche loro abbiano lavorato sui particolare, ma come stanno realmente le cose lo vedremo solo alla prima gara in Qatar. La carena? Da una parte fa piacere che gli avversari ci copino, perché significa che abbiamo delle soluzioni che funzionano. Dall’altra dispiace perché significa che dovremo reagire, ma siamo pronti”.

Infine, al Corriere dello Sport, un commento sul suo ruolo di tester/coach:

“Ma io non sono un collaudatore. Sono un pilota che ha sempre aiutato gli uf?ciali. Io coach di Lorenzo come Luca Cadalora lo è per Valentino Rossi? No, no, il coach di Jorge è Alex Debon e Cadalora, con lo scooter, nella via di servizio del circuito, è imbattibile, troppo veloce per me…”

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