Dalla felicità del piccolo Marlon, al desiderio del Giro delle Fiandre: il 2018 di Peter Sagan è ricco di obiettivi

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Peter Sagan svela quali sono suoi desideri per questa nuova stagione ciclistica che lo vedrà ancora una volta protagonista

peter saganPeter Sagan è pronto a dare spettacolo in tutte le principali corse del WorldTour. Il tre volte campione del mondo ha intenzione di conquistare il maggior numero di corse in questa stagione, e soprattutto vincere la maglia verde al Tour de France. Per questi motivi lo slovacco non parteciperà al Giro d’Italia, ma probabilmente sarà al Giro di California (una corsa molto più adatta alle sue caratteristiche). Peter Sagan si è allenato insieme ai compagni nel mese di dicembre per iniziare al top la stagione. Il ciclista della Bora Hansgrohe debutterà in Australia al Tour Down Under, per poi andare in ritiro in Sierra Nevada per preparare le classiche di inizio primavera. Gli obiettivi di Peter Sagan saranno le classiche come il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Il ciclista della Bora Hansgrohe ha spiegato quali saranno i suoi programmi per questa stagione, come riportato dalla Gazzetta dello Sport:

“allenamenti solitari e poi in gruppo al primo ritiro della squadra in dicembre a Maiorca. Tanta palestra. Anche il mio fisico non è cambiato molto. Dopo l’Australia, farò altura a Sierra Nevada. Potrei partecipare a fine febbraio alle prime gare del Belgio; sicuramente sarò in Italia, Strade Bianche e Tirreno-Adriatico, prima della Milano-Sanremo. Pure l’avvicinamento a Fiandre e Roubaix sarà ‘classico’”.

La Bora Hansgrohe nel mercato 2017 ha ingaggiato corridori validi come Davide Formolo, Peter Kennaugh e Daniel Oss. Peter Sagan è contento di correre ancora una volta con il trentino (i due hanno corso insieme ai tempi della Liquigas): 

“sono felicissimo. Grande amico, grande corridore. Il gruppo per il Nord è ottimo: Burghardt, Bodnar, Postlberger, mio fratello Juraj e adesso Daniel di cui mi piace molto anche lo spirito, perché è sempre allegro e sorridente. Sono arrivati poi Kennaugh e Formolo… sì, siamo più forti”.

Peter Sagan è diventato un’icona del ciclismo internazionale, un simbolo da seguire e da imitare. A tal proposito ha dichiarato:

“mah, non so se sono io il simbolo… se è così mi fa piacere. Io comunque non sono cambiato, mai. Vado a emozioni e sono sempre molto trasparente. Per me è fondamentale essere naturale, anche se esserlo significa a volte andare controcorrente. È questo che mi fa stare bene, il continuare a essere me stesso”.

Quest’anno il mondiale di ciclismo sarà sulle montagne di Innsbruck. Un percorso adatto agli scalatori puri come Vincenzo Nibali, Fabio Aru, Alejandro Valverde, Thibaut Pinot. Peter Sagan ha analizzato la gara che si terrà il 30 settembre:

“a differenza di quanto hanno detto anche componenti del team, la verità è che per me il Mondiale è molto lontano. Non solo nel tempo, ma anche per le possibilità, visto il percorso. Ci tengo a godermi la maglia, a indossare queste ‘striscette’ come le chiamo io, a divertirmi e a vincere il più possibile. Ma sul prossimo Mondiale sono un po’ scettico. Può succedere di tutto, farò il possibile, ma non mi sento di avere le caratteristiche per poter ripetere il risultato degli ultimi anni. È per gente come Nibali e Valverde più che per me”.

Peter Sagan nel 2017 è diventato papà per la prima volta. Il piccolo Marlon ha cambiato la vita del corridore della Bora Hansgrohe, anche se Kate si occuperà per la maggior parte del tempo del piccolo. Lo slovacco è felice dell’arrivo del figlio ed ha raccontato tutta la sua gioia:

“la gioia che mi dà Marlon è tantissima. Sono un papà normale, che si preoccupa se il piccolo piange e non riesce a capire immediatamente di che cosa ha bisogno, oppure che si diverte a scherzare e a sorridere con lui. La verità è che è la mamma Kate ad occuparsi di più di lui, chiaro che quando Marlon comincerà ad essere più grande le cose cambieranno. Posso però dire di avere perso qualche ora di sonno. Ma ne vale la pena, eccome”.

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