Il Presidente del Sindacato Mondiale dei Corridori Professionisti, Gianni Bugno, crede nella buona fede di Chris Froome
La positività di Chris Froome, nell’ultima edizione della Vuelta di Spagna, ha gelato il mondo del ciclismo e tutti gli appassionati delle due ruote. Il capitano del Team Sky è stato trovato positivo al salbutamolo, sostanza che se usata eccessivamente viene considerata doping. Il Keniano Bianco da sempre utilizza questo farmaco per curare i problemi di asma. Questo caso doping ha gettato molti dubbi sulla lealtà del corridore britannico e ha riportato alla luce alcuni sospetti sui metodi usati dal Team Sky (vedi eccessivo utilizzo delle Tue, ndr). Gianni Bugno, presidente del Sindacato Mondiale dei Corridori Professionisti, crede nella buona fede di Chris Froome e alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato:
“sto con lui a tutto spiano. È innocente fino a prova contraria, quindi è giusto che corra. Se nelle sedi opportune non saprà dimostrare la totale estraneità al fatto, ne pagherà le conseguenze. Questo vale per tutti, non solo per lui. L’unica cosa è che la giustizia sportiva deve essere spiccia, veloce”.
La risoluzione di questo vicenda sembra esser lontana, tenendo conto che la stagione è appena iniziata. Né l’UCI né la WADA si sono espressi su questa faccenda, e il rischio di un nuovo Caso Contador (ovvero una sospensione retrodatata di Chris Froome e la cancellazione della vittoria della Vuelta di Spagna) è molto concreta. Intanto gli avvocati del ‘Keniano Bianco’ hanno dichiarato che il corridore ha subito dei problemi fisici durante la corsa iberica.