Nibali e il Natale in Sicilia, Vincenzo non dimentica il caso Froome tra un allenamento e un piatto di pasta ncasciata: “ci deve spiegazioni”

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Dopo il raduno in Croazia, Vincenzo Nibali si rilassa nella sua Sicilia e parla del caso doping che ha coinvolto Chris Froome

vincenzo nibali
LaPresse/ Fabio Ferrari

Dopo il ritiro in Croazia, Vincenzo Nibali è tornato in Sicilia per le godersi le vacanze natalizie. Il capitano della Bahrain Merida ha lavorato duramente in questi giorni a Hvar insieme ai compagni e allo staff per preparare al meglio la stagione 2018. Il messinese esordirà alla Vuelta di San Juan in Argentina per immagazzinare chilometri e rodare la gamba in vista delle importanti classiche di primavera. Il programma del ciclista della Bahrain Merida si baserà sulla conquista del Tour de France e dei campionati del mondo a Innsbruck in Austria. Vincenzo Nibali ha raccontato cosa farà in queste vacanze natalizie, come riportato dalla Gazzetta dello Sport:

“allenarsi qui è un piacere, sfrutto queste meravigliose giornate per qualche uscita lunga e lavori specifici. Giù dalla bici ritrovo i sapori e gli odori della mia infanzia. Cose semplici, che toccano le mie corde. Ogni volta riscopro piccole abitudini: un dolce, una passeggiata in centro, la cucina della mamma. Lei sa quali sono i miei punti deboli. Un esempio? La “pasta ‘ncasciata” o il coniglio preparato secondo la tradizione. Come lo fa lei. In questo periodo sono super sereno. Ormai è un meccanismo consolidato: fine stagione-breve vacanza-inizio stagione. So che poi l’atmosfera cambierà con le corse, la pressione e le aspettative. Almeno fino a quando non arriveranno le prime soddisfazioni dell’anno”.

Vincenzo Nibali corre ad alto livello da ben 13 anni. Lo Squalo ha esordito nel ciclismo professionistico con la Fassa Bortolo per poi passare alla Liquigas e poi all’Astana. Con la squadra kazaka si è consacrato vincendo un Giro d’Italia, un Tour de France, 2 campionati italiani e un Lombardia. Adesso alla Bahrain Merida, Vincenzo Nibali è diventato il capitano, il condottiero e il punto di riferimento per i giovani del roster. Lo Squalo ha approfondito questo aspetto:

“nel team valutiamo insieme aspetti che riguardano le varie fasi dell’attività. Prendiamo i materiali: ogni componente è stato scelto di concerto con lo staff Merida, che risponde in tempi brevi alle nostre sollecitazioni. Il feedback è immediato, un po’ come accade nel Motomondiale, dove il pilota fornisce le indicazioni al rientro nel box e i meccanici intervengono sull’assetto. Questo ci rende partecipi del processo di crescita e della pianificazione del lavoro. E’ gratificante”.

Tra le tante squadre che si sono rafforzate nel mercato 2017, la Movistar è riuscita a piazzare un colpo stellare: Mikel Landa. L’ex gregario di Chris Froome è stato convinto dal progetto della squadra spagnola e il prossimo anno sarà il capitano in molte corse WorldTour. Per il Tour de France, la Movistar convocherà Landa, Quintana e Valverde per conquistare la maglia gialla e la classifica scalatori. La squadra spagnola avrà un attacco a tre punte con pochi gregari e quasi nessun velocista. Vincenzo Nibali ha analizzato questa nuova metodologia della Movistar:

“è una cosa che non mi piace e che snatura la tradizione. Il problema è che il sistema delle classifiche World Tour è sbagliato: porta tanti corridori a pensare ai punteggi invece che ad altro. Si premia solo chi fa la gara, invece andrebbe valorizzato il lavoro che ciascuno fa per la squadra. E’ diventato importante arrivare settimo o ottavo… per me non esiste. O vinci o perdi”.

Da qualche giorno si sta discutendo del caso doping che ha coinvolto Chris Froome, beccato alla Vuelta di Spagna con il doppio del livello di salbutamolo consentito nelle urine. Se la positività del capitano del Team Sky fosse confermata, Vincenzo Nibali vincerebbe la Vuelta di Spagna con Ilnur Zakarin della Katusha Aplecin in seconda posizione e Wilco Kelderman della Sunweb in terza. Il ciclista della Bahrain Merida su questo delicato caso si è espresso così:

“il valore di quella sostanza era il doppio del limite consentito, questo è un fatto oggettivo. Chris ha tutto il diritto di difendersi e deve dimostrare la sua posizione nel modo migliore e più chiaro possibile. Conosce perfettamente le regole, e mi sembra assurdo che le abbia superate. Deve spiegare come sono andate le cose agli organi competenti”.

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