Vincere una dolce ossessione, Agnelli svela il dna Juventus: “un giorno Marchisio mi disse che…”

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Presente ai Gazzetta Sports Awards, Andrea Agnelli ha ritirato il premio assegnato alla Juventus come ‘Squadra dell’anno’

LaPresse/Daniele Badolato

Successi e sorrisi, dodici trofei in 7 anni. La Juventus di Andrea Agnelli non ha nessuna voglia di abdicare, continuando a martellare in campionato e Champions League per portare avanti un ciclo finora scintillante. Presente alla cerimonia dei Gazzetta Sports Awards per ritirare il premio ‘Squadra dell’anno’, Agnelli si è soffermato sul momento della Juventus, sottolineando la sua irrefrenabile voglia di vittoria:

“Questa è una serata veramente importante. Quest’anno festeggiamo 120 anni di storia, di cui siamo orgogliosi, come famiglia noi ci siamo da 94 anni. Alla Juventus la ricerca della vittoria è una dolce ossessione. La parola vincere è ricorrente nel nostro vocabolario. L’asticella va messa sempre più in alto. Un giorno Marchisio venne da me per firmare il rinnovo e mi disse: ‘Non voglio essere l’unico juventino a non aver vinto niente’. Io gli risposi: ‘Neppure io voglio essere l’unico presidente a non aver vinto nulla’. I risultati passano per abnegazione e sacrifico. Il talento non basta. Deve allenarsi. ECA?  Per me è un grandissimo onore. Sono entrato nell’Eca sei anni fa e Rummenigge mi ha fatto crescere. In Italia dobbiamo ritornare ad avere come priorità gli obiettivi del calcio italiano. Le ricette per migliorare sono note a tutti, bisogna applicarle. Sappiamo quello che vogliamo diventare, dobbiamo agire per non rischiare l’immobilità”.

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