L’ultimo delirio di Carlo Tavecchio. L’ormai ex presidente della FIGC si lascia andare ad un conferenza stampa davvero incredibile

L’ultimo delirio di Carlo Tavecchio. L’ormai ex presidente della FIGC svela sue verità su quanto accaduto nell’ultimo periodo, fino alla decisione di oggi di rassegnare le dimissioni. Alcune delle affermazioni di Carlo Tavecchio (alcune delle quali addirittura in francese) sono davvero clamorose:
“Oggi ho rassegnato le mie dimissioni e ho chiesto quelle del Consiglio come mero atto politico. Nessuno le ha rassegnate. Sono rimaste le mie. Credo che siamo arrivati a un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili. Il quadro politico fino a questa mattina non era cambiato. La Lega Pro non è mai stata alleata nella maggioranza. Nella riunione della settimana scorsa mi era stato inviato un documento programmatico che dovevo allegare e io in buona fede avevo interpretato un fatto come positivo, con la volontà di costruire qualcosa per questo sistema politico. Carlo Tavecchio non faceva il presidente per meri interessi personali. Serie A e Serie B assenti, non si potevano prendere decisioni oggi”.
Quando la mia componente ha fatto considerazioni che non promettevano un sostegno, non ho pensato un istante, mi sono dimesso e ho chiesto le dimissioni del Consiglio per un atto politico, non sportivo. Carlo Tavecchio paga per aver scelto Ventura, ma come si sa non l’ho scelto io ma Lippi. Bene, a questo punto il momento è molto semplice. Io sono disperato per aver perso la qualificazione al Mondiale. E’ un atto di debolezza di un’emozione diventa una tragedia? Questo è alla base di un sistema politico? Se quel palo fosse entrato, Tavecchio sarebbe stato un campione? No! Lo sport non può andare avanti così. Le riforme devono essere fatte a livello generale. Secondo voi quattro squadre in Champions le abbiamo perché Carlo Tavecchio ha la giacca blu? Perché abbiamo cambiato gli equilibri internazionali. Non ho mai ritirato un’indennità. Ho solo un interesse: portare a termine questi 90 giorni. Il presidente del Coni ha detto che non ci sono motivi per commissariare la Federazione. Abbiamo solo deciso senza la Serie A.
Ho parlato con 4-5 grandi allenatori. Non sono liberi. Ma non si dica che non allenano la Nazionale per me. Volevo la Var dal 2014, prima di me solo Aldo Biscardi. Le mie colpe? Forse non aver cambiato il ct nell’intervallo della partita di Milano? Solo quello… I giocatori piangono quando parlano di me, provate a chiedere ai calciatori. Chiedete a tutta la gente. Cosa dico agli italiani? Meritavano il Mondiale, sono persone serie. Non ho mai fatto tanti selfie come in questi anni”.