Fausto Brizzi – Parla la moglie, la lettera di Claudia Zanella: “anch’io e mia figlia stiamo subendo violenza”

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Fausto Brizzi e le molestie di cui è accusato dalle attrici come prevedibile portano la moglie del regista italiano, Claudia Zanella, alla replica: la sua lettera

Il ciclone che ha travolto Hollywood ed Harvey Weinstein ha colpito anche l’Italia. Il vaso di Pandora è scoperchiato ed il programma di Italia Uno Le Iene ha dato voce alle attrici (o aspiranti tali) che nel corso della loro carriera sono incappate in molestie sessuali da parte di chi avrebbe dovuto dargli un ruolo o un lavoro. Fausto Brizzi è il primo nome uscito dell’inchiesta del programma di Italia Uno accusato di molestie sessuali.  Il regista italiano però si difende dalle accuse, ammette di essere totalmente estraneo ai fatti e minaccia di portare in tribunale tutte le ‘presunte vittime’. A seguito di ciò però come prevedibile anche la vita personale di Fausto Brizzi ha subito pesanti ripercussioni dopo l’incresciosa faccenda. Tanto, da causare al produttore cinematografico il licenziamento da parte della Warner Bros, che l’ha pure cancellato dai titoli di coda del suo ultimo film. Se sul lato lavorativo pare mettersi male per Fausto Brizzi, c’è chi giura che anche la moglie lo abbia lasciato portandosi con sè la figlia. Dopo un silenzio dovuto però giungono anche le parole dell’attrice Claudia Zanella, moglie del regista che replica alle voci che la vedrebbero lontano dal marito, ma non solo, in una lettera al Corriere della Sera.

Egregio Direttore,

Ho iniziato a fare l’attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi. Se buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata. Però deve esserci una distinzione: davanti alla violenza o all’abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco ‘no’, e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell’ambiente del cinema, della televisione e della moda. Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l’impegno, non a letto. Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l’imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali. Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio. Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia.

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