Fausto Brizzi, un impero che sta per crollare: dopo le accuse di molestie, arriva il licenziamento

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Fausto Brizzi è al centro delle polemiche, proprio come successo a Harvey Weinstein ad Hollywood anche il regista italiano è stato accusato di molestie sessuali da parte di attrici

Il ciclone che ha travolto Hollywood ed Harvey Weinstein ha colpito anche l’Italia. Il vaso di Pandora è scoperchiato ed il programma di Italia Uno Le Iene ha dato voce alle attrici (o aspiranti tali) che nel corso della loro carriera sono incappate in molestie sessuali da parte di chi avrebbe dovuto dargli un ruolo o un lavoro. Fausto Brizzi è il primo nome uscito dell’inchiesta del programma di Italia Uno accusato di molestie sessuali e stupro.  Il regista italiano però si difende dalle accuse, ammette di essere totalmente estraneo ai fatti e minaccia di portare in tribunale tutte le ‘presunte vittime’.

Dopo le pesanti cose dette sul suo conto l’impero lavorativo di Brizzi però pare ora vacillare. La Warner Bros infatti ha licenziato Fausto Brizzi, cancellandolo anche dai titoli di coda del suo ultimo film. In “Poveri, ma ricchissimi” infatti non comparirà il nome del produttore cinematografico, ciò lo comunica in una nota ufficiale la Warner Bros stessa:

Poveri, ma ricchissimi è il risultato della creatività, del lavoro e della dedizione di centinaia di donne e di uomini del cast e della produzione. La Warner Bros prende molto seriamente ogni accusa di molestia o abuso e si impegna fermamente affinché l’ambiente di lavoro sia un luogo sicuro per tutti i suoi dipendenti e collaboratori. Fausto Brizzi non verrà neanche associato ad alcuna attività relativa alla promozione e distribuzione del film.

Sul piano sentimentale le cose non vanno meglio. Dopo le gravi illazioni su Fausto Brizzi infatti alcuni ammettono, come riporta Gazzetta dello Sport, che anche la moglie l’avrebbe lasciato portando con sè la piccola figlia. In mezzo al marasma però c’è anche chi difende il regista italiano, da Nancy Brilli, passando per Chiara Francini e Cristiana Capotondi, fino al collega Paolo Virzì, ecco i nomi che non si sentono di schierarsi contro il regista al centro delle polemiche.

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