Il capolavoro difensivo dei Boston Celtics: annullati tutti i top player della Lega, le statistiche sono impietose! Ma LeBron… [FOTO]

SportFair

Un’analisi della straordinaria fase difensiva dei Boston Celtics che ha annullato tutti i top player della lega… o quasi

LaPresse/REUTERS

Dopo le prime 15 partite di regular season 2017-2018, una squadra è subito balzata agli onori delle cronache. Non sono i Golden State Warriors, campioni in carica in cerca del back to back. Non sono i Cavs di LeBron James e nemmeno i Rockets di James Harden. Per una volta, nemmeno gli Spurs di coach Popovich. La squadra in questione è quella dei Boston Celtics. La loro classifica parla chiaro: dopo le due sconfitte iniziali sono arrivate ben 14 vittorie di fila e la testa della Est Conference con 4 vittorie in più dei Raptors e ben 5 sui Cavs. Il segreto del successo dei Celtics non sta solo in un attacco in grado di leggere le difese avversarie ed adattarsi alla perfezione, ma in una difesa eccezionale. Per essere la miglior difesa della lega (1506 punti concessi in 16 incontri, una media di 94 punti a partita, ndr) la parola d’ordine è una sola: organizzazione. I ragazzi di coach Stevens, un coach con le stigmate da predestinato, non sono certo difensori d’elite ma difendono perfettamente come squadra. Sono in grado di far fronte nella stessa partita a tipologie di attacchi differenti: contro Oklahoma hanno fermato gli isolamenti di Carmelo Anthony (3/17 e il 18% dal campo) così come le penetrazioni di “Mr Tripla Doppia” Russell Westbrook (7/20 35% dal campo). Questo è possibile perchè il sistema difensivo dei Celtics gode di una buona varietà di giocatori disposti al sacrificio e incastonati nei perfetti schemi di Stevens. Basti pensare a Irving che a Boston firma 2.2 steal a partita, oppure a Smart che si “prende cura” delle guardie più tecniche e fisiche (il già citato RW0 ma anche Kemba Walker 5/19 e 26% dal campo). Senza contare il reparto dei lunghi con il rookie Tatum, Morris e Horford in marcatura sui giocatori meno atletici e Brown (anche come guardia) in grado di far passare una brutta giornata anche ad un ala piccola.

LaPresse/Reuters

I Celtics difendono bene il pitturato, ma contro Golden State hanno dimostrato di saper proteggere bene anche la linea perimetrale (Curry 2/9 e Thompson 3/11 da dietro l’arco). A tutto ciò va aggiunto una migliore predisposizione alla cattura dei rimbalzi difensivi (81%, 4° nella lega) e una buona capacità di difesa in transizione (8 punti a gara, 4° nella Lega). Stupisce inoltre come i Boston Celtics riescano a far fronte a tutte le tipologie di giocatori: da un lungo dalla tecnica sopraffina come Porzingis (3/14 e 21% dal campo), ad un playmaker letale al tiro come Curry (3/14 e 21% dal campo), passando per un big man come Embiid (4/16 e 25% dal campo) fino ad un cecchino come Klay Thompson (5/18 28% dal campo). Esiste dunque una kryptonite per questi Celtics? Forse si. Gli unici due giocatori sui quali Irving e compagni non sono riusciti a difendere sono stati due dominatori del parquet come LeBron James (12/19 dal campo, 1/5 da 3, 29 punti – 9 assist – 16 rimbalzi) e Antetokounmpo (15/22 dal campo, 34 punti – 8 assist – 8 rimbalzi), due giocatori che abbinano fisico e un talento fuori dal comune e che sono stati gli unici in grado di battere i Celtics fin qui in stagione. Ma in caso contrario non si chiamerebbero “Il Prescelto” e (forse) il suo erede

Condividi