Marco Della Noce sul lastrico, il meccanico di Zelig vive in auto: il gesto degli uomini Ferrari è commovente

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La storica figura di riferimento dei meccanici Ferrari ha rivelato di voler aiutare Marco Della Noce, il comico di Zelig finito sul lastrico

La storia di Marco Della Noce, il comico di Zelig che impersonava il meccanico della Ferrari, non è passata inosservata ai veri uomini in rosso che, per bocca di Pietro Corradini, hanno espresso la volontà di aiutare il proprio… collega.

foto ansa

Finito sul lastrico per via della separazione dalla moglie e costretto a dormire in auto, Della Noce potrà contare sull’appoggio dei meccanici del team di Maranello: “siamo tutti molto dispiaciuti per le difficoltà che sta affrontando nella vita un nostro collega” le parole di Corradini, storica figura degli uomini di Maranello. “Dico collega perché noi meccanici del mondo Ferrari ormai Marco lo consideriamo uno del gruppo. Con i suoi siparietti, Della Noce aveva reso popolare il nostro lavoro. Abbiamo una associazione di ex operai del Cavallino, lui con la sua ironia era quasi diventato un membro onorario del club. Vorrei fosse possibile dargli una mano. Ci prendeva in giro con affetto.

LaPresse/Photo4

E sono sicuro che ha sempre fatto il tifo per noi. Non ce la siamo mai presa. Anzi, eravamo i primi a ridere delle sue battute. Rendeva meno robotizzata la nostra immagine. Vede, magari non tutti se ne rendono conto, ma un meccanico da Gran Premio convive con una tensione tremenda, devi cambiare quattro gomme in meno di tre secondi! E in pratica il pilota affida non solo il sogno della vittoria ma la garanzia della sua incolumità al tuo operato. Se riesci a riderci sopra, a sdrammatizzare, campi meglio. Ci rendeva più umani, ecco. Se non ricordo male una volta Marco in televisione ironizzò alla sua maniera proprio su una gomma che era andata persa ai box. Fu così efficace nella satira che la mattina dopo al bar non mi fecero pagare il caffè. La signorina alla cassa mi disse: tanto passa il suo collega Sochmacher a pagare, quello sì che ha i soldi…“.

 

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