MotoGp – Dovizioso, il pilota… ‘normale’: “adesso so a cosa dare importanza! Mio padre? Era un pazzo, ecco perchè”

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Andrea, la pazzia di papà Antonio e il cambiamento radicale: a tutto Dovizioso

Dovizioso è entrato ormai nelle case di tutti gli italiani, e non solo. La sua normalità, la sua semplicità e, soprattutto, la sua schiettezza piacciono a tutti, e i recenti successi sono la ciliegina sulla torta. Il campione forlivese ha conquistato nella stagione 2017 quattro strepitose vittorie, l’ultima, a Silverstone, gli ha permesso di balzare in vetta alla classifica piloti, grazie anche alla rottura del motore della moto di Marquez.

LaPresse/PA

Dovizioso e la Ducati quindi sono adesso sempre più consapevoli di poter conquistare il titolo Mondiale, grazie alla dedizione, al coraggio e alla forza di Andrea, che ha saputo resistere anche nei momenti più duri. Una passione, quella per le due ruote, ereditata dal papà Antonio: “il mio babbo era pazzo, appassionato, mi portava a girare, ma non avevamo mezzi: partivamo per la gara senza avere i soldi per tornare indietro. Non è una battuta: mangiavo nei camper degli altri piloti, perché se aspettavo il mio babbo… Lui non pranzava, figurarsi se lo dovevo fare io“, ha raccontato il ducatista in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

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Alla fine dello scorso anno, il cambio radicale: “fino a poco tempo fa, vedevo la vita in un modo completamente diverso da adesso: mi dava fastidio che venissero dati dei giudizi, senza conoscere la situazione nei dettagli. Poi ho incontrato persone che mi hanno fatto capire meglio a cosa dare importanza: adesso non mi arrabbio più per certe cose“, ha affermato Dovizioso prima di aprire un’ultima piccola parentesi sull’essere padre “l’educazione è un aspetto importante, ma credo che un po’ tutti sbagliamo: si cerca di dare un’impostazione che non dovrebbe essere data.

Su certe cose l’educazione è fondamentale, come il rispetto per le persone: è giusto inculcarlo ai figli, non sopporto che Sara non sia rispettosa. I genitori, però, credono di essere quelli che li indirizzano per il futuro, ma è totalmente sbagliato: è difficilissimo trovare il compromesso giusto tra educarli, senza però intromettersi troppo nella loro vita“.

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