Mondiali di atletica, il dt Locatelli tira un sospiro di sollievo: “almeno abbiamo evitato lo… zero tituli”

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Dopo i disastrosi Campionati del Mondo di Londra, Elio Locatelli commenta così il risultato degli azzurri a Londra

“Almeno abbiamo evitato lo zero tituli”. Esordisce così il Direttore Tecnico per l’Alto Livello Elio Locatelli a The Mall a pochi minuti dalla premiazione di Antonella Palmisano, bronzo nella 20 chilometri di marcia. “Non posso dire di essere soddisfatto, perché, oltre a una medaglia, puntavamo ad almeno quattro o cinque finalisti. Oggi nell’atletica leggera è sempre più difficile portare avanti con efficacia l’attività agonistica d’alto livello. Qui a Londra si poteva, anzi si doveva, fare meglio. Ci sono stati alcuni 13° posti di troppo, ma questo non incide nel bilancio globale di una manifestazione che non è andata bene”. 

Al suo fianco c’è il presidente FIDAL Alfio Giomi“Sono necessari controlli più serrati su tecnici e atleti d’alto livello: ovvero dobbiamo fidarci meno, concedetemi il termine, ed entrare di più nel merito della preparazione. È evidente che alcune prestazioni non sono state all’altezza di quanto ci aspettavamo”. Continua il presidente: “È difficile dare un giudizio unico per tutti, ci sono stati picchi verso l’alto e verso il basso in particolare nell’atteggiamento agonistico e nell’approccio alla gara. C’è chi si è accontentato di essere qui, e questo non è accettabile. Al contrario, un plauso particolare va agli atleti di endurance e ai marciatori; la marcia negli ultimi anni ha vissuto momenti di difficoltà ma oggi ha dimostrato di essere viva e di voler essere protagonista, con 5 azzurri nei primi 16”. Infine un accenno al reclutamento di nuovi talenti: “Il numero dei tesserati è cresciuto in modo importante, da 180mila a oltre 250mila, e a livello giovanile siamo una nazione fra le più forti d’Europa. È nostra grande responsabilità non disperdere questo patrimonio”. 

Elio Locatelli: “Di 33 atleti inseriti nel gruppo dell’alto livello, a Londra ne erano presenti solo 17. Abbiamo bisogno di un maggior controllo sugli atleti d’elite. Per questo servono allenatori a tempo pieno, e quindi risorse dedicate. Vanno ricreati gruppi di lavoro soprattutto in quelle specialità in cui è poco produttivo lavorare da soli, ovvero corse e marcia. E va rinforzata l’assistenza per il recupero, cioè quella fisioterapica e medica durante tutto l’anno”.

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