Ciclismo, Peter Sagan si racconta: dal 2008 a oggi il corridore slovacco ha fatto innamorare il mondo delle due ruote

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Peter Sagan, ciclista della Bora Hansgrohe, dal 2008 a oggi ha vinto numerose volte. Lo slovacco è diventato l’atleta più amato dell’intero panorama a due ruote

Peter Sagan è probabilmente il corridore più amato dell’intero panorama ciclistico. Lo slovacco grazie ai suoi modi stravaganti, alle sue impennate e soprattutto alle sue vittorie è giunto alla ribalta molto velocemente. Il fortissimo velocista della Bora Hansgrohe è una vera e propria forza nelle tappe in volata e ha solo due risultati: o vince oppure giunge nella top 5. Il campione del mondo in carica è probabilmente il velocista più dinamico e completo grazie alle sue abilità di ottimo medio-passista.

LaPresse/Reuters

L’inizio carriera di Peter Sagan è stato metodico. Lo slovacco è cresciuto seguendo le orme del fratello Juraj (anche lui in Bora Hansgrohe ndr) e ha seguito la strada della mountain bike: “ho cominciato ad andare in mountain bike da ragazzino, seguendo le orme di mio fratello Juraj. All’inizio non avevo la bici, usavo quella di Daniela, la sorella più grande. Non potevamo permetterci di andare troppo lontano da casa, e così capitava che sabato corressi in mtb e domenica su strada – ha dichiarato Sagan come riportato da La Gazzetta dello Sport-. A me è sempre piaciuta molto di più la mountain bike. Sognavo di fare il discesista, mi piaceva da matti il downhill, ma la mia famiglia sia per i costi sia per i rischi mi orientò verso il cross country. Però questa passione è rimasta fortissima dentro: ancora adesso mi alleno in mtb perché ci sono i salti e le discese, perché c’è adrenalina”.

Peter Sagan come detto è un ciclista completo. Allenamenti, strategie, tattiche… tutto eseguito alla perfezione. La sua enorme voglia di mettersi in mostra in tutte le strade del mondo è incominciata in Italia. In Val di Sole lo slovacco nel 2008 ha colto la sua prima vittoria mondiale (categoria junior). Il ciclista della Bora Hansgrohe ha ricordato quei momenti: avevo 18 anni quando vinsi il Mondiale junior in Val di Sole. Fino a quel momento avevo ottenuto buoni risultati, ma fu da allora le grandi squadre hanno cominciato a interessarsi a me – ha continuato -. Un’emozione fortissima, quel giorno, la mia vittoria più importante da giovane. C’era tutta la famiglia, è stato tutto merito loro, per i tantissimi sacrifici che hanno fatto per me”. 

Credit BORA – hansgrohe Veloimages

L’anno scorso Peter Sagan ha provato a vincere l’oro Olimpico su strada. Nelle strade di Rio de Janeiro, lo slovacco però non è riuscito nell’impresa di vincere la medaglia d’oro, ma in futuro sicuramente ci riproverà. Il corridore della Bora Hansgrohe ha ricordato la sua esperienza in Brasile: “un’idea folle, che si è trasformata nella realizzazione di un bellissimo sogno, senza l’assillo del risultato. Ve lo assicuro, a Rio non mi interessava proprio la strada. All’inizio, davvero, non sapevo che cosa aspettarmi, ma alla fine sono andato molto più forte di quanto pensassi – ha concluso -. Per questo non escludo nei prossimi anni, coordinando le date con la strada, di correre il Mondiale Marathon per fare risultato. E’ la specialità più vicina alla strada e sono convinto che potrei fare qualcosa di serio“. 

 

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