Claudia Cretti in ripresa, il fratello Giacomo tra sorrisi e promesse che sciolgono il cuore: “ecco cosa farò quando recupererà”

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Le dolcissime parole di Giacomo Cretti, fratello di Claudia, sciolgono il cuore: bellissime promesse e tanta positività

La famiglia Cretti ha ritrovato il sorriso: Claudia si è risvegliata dopo il terribile incidente di 17 giorni fa al Giro Rosa e un lungo periodo in coma farmacologico dopo i due interventi subiti alla testa all’Ospedale Rummo di Benevento. Claudia adesso vede, si muove leggermente e capisce ciò che le succede accanto: “Claudia è una neonata: ti guarda con i suoi occhioni, ti stringe la mano, ti tocca il viso come fanno i bambini piccoli per conoscere il mondo. È come se stesse rinascendo, come se dovesse imparare di nuovo i movimenti. Le abbiamo messo davanti il telefono con il suo profilo Instagram. Lo ha scorso con le dita e ha premuto su una foto di tre anni fa: lei in volata dietro a Giorgia Bronzini“, queste le parole del fratello di Claudia, Giacomo, a La Gazzetta dello Sport.

I dottori dicono che più stiamo con lei, meglio è per il recupero. Allora io, papà Beppe, mamma Laura e l’altra sorellina Sofia ci diamo i turni“, ha aggiunto il fratello della ciclista italiana, anch’egli atleta delle due ruote: “ma da due settimane non tocco la bici. Ho tentato, ma ho sentito qualcosa che non avevo mai provato prima: la paura. Mi viene in mente Claudia e mi fermo. Di sicuro sino a fine stagione non corro più. Da quando sono nato, lei è il mio riferimento: ho sempre cercato di fare meglio di lei. A scuola volevo diplomarmi con i voti migliori e ci sono riuscito. Ma in bici è una spanna sopra: una “velocistona” che ama il Lago d’Iseo. Il suo idolo è Kittel, il mio è un tuttofare come Kwiatkowski”.

L’anno scorso, a Tenerife, sono rimasto scioccato dalla caduta in un burrone di un mio compagno di squadra, Riccardo Bridelli: un volo di 40 metri. Al traguardo piangevo, la notte non dormivo. Poi quando l’ho visto riprendersi, mi sono rinfrancato. Il trauma di quei giorni mi è servito adesso. Con Claudia ho mantenuto il sangue freddo, in un certo senso ero già preparato, non ho mai perso la speranza. A mamma e papà ho raccontato che Benevento prima si chiamava Maleventum, in latino. I romani l’hanno ribattezzata dopo aver vinto una guerra, in segno di buon auspicio: la caduta di Claudia non poteva che risolversi bene. Anche se adesso la strada verso il pieno recupero è lunga“, ha continuato Giacomo prima di promettere di aiutare la sorella a raggiungere i suoi sogni dopo il suo recupero: “l’ultima volta ci siamo visti, le stavo facendo dietro-macchina: si stava preparando per il Giro Rosa, voleva la convocazione agli Europei. Quando recupererà, mi dedicherò ancora di più a lei, alla sua preparazione. Sì, diventerà più forte“.

 

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