Beppe Martinelli, ds dell’Astana, loda la prestazione di Fabio Aru sul Mont du Chat nella quinta tappa del Giro del Delfinato
Fabio Aru ha dimostrato a tutti il ciclista che è. Vincenzo Nibali più volte ha dichiarato che il corridore dell’Astana è il miglior italiano in prospettiva e ha ragione. Ieri, nella quinta tappa del Giro del Delfinato, sul Mont du Chat il sardo ha regalato emozioni che non vedevamo da tempo. Il ciclista dell’Astana ha realizzato scatti, contro scatti, attaccato i migliori e regalato a Fuglsang la vittoria di tappa. In salita l’italiano ha tenuto a bada corridori come Froome e Porte (nuovo leader della generale) e guadagnato secondi preziosi su Valverde e Contador. Non male per uno che ha subito un brutto infortunio al ginocchio.

Il DS dell’Astana Martinelli è elettrizzato dalla bella prestazione di Fabio: “ho goduto. Era da un pezzo che soffrivo. Ho scritto ad Aru già durante la tappa – ha dichiarato Martinelli come riportato da La Gazzetta dello Sport -. Da qualche anno non gli vedevo fare degli scatti così in salita. E i rivali non erano quattro ‘quaquaraquà’, ma i migliori”.
Sulla questione capitano al Tour de France, Martinelli non si sbilancia: “voglio stare coperto e lasciare che Vinokourov prenda in mano la situazione – ha proseguito -. Non mi sembra giusto dare a Fabio tutta la responsabilità. Potremmo partire con Jakob capitano, e Aru sereno, pronto per far bene, per andare forte. La sostanza non cambia poi molto”.
L’Astana ha un buon roster che potrebbe vincere una tappa adatta per velocisti o di alta montagna. Il team kazako dopo la vittoria di Fuglsang è galvanizzato, ma al Tour de France ci sono squadre come Movistar, BMC e Sky molto organizzate. La Grande Boucle è una corsa molto difficile e l’edizione di quest’anno è molto massacrante a causa delle tante montagne e dei pochi chilometri a cronometro. Martinelli prova a dare un’idea sul roster dell’Astana per la corsa a tappe francese: “con Aru, Fuglsang, Cataldo, Lutsenko, Valgren e Grudzev siamo a sei su nove. Potrebbe esserci Grivko – ha concluso -. Per gli altri decideremo più avanti, per Lopez vedremo dopo il Giro di Svizzera. Ha 23 anni ed è stato fermo molto. Ma se andasse forte, perché no?”.