MotoGp – Schwantz, la leadership di Rossi e le difficoltà di Lorenzo: “ecco perchè Valentino può vincere”

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A tutto Kevin Schwantz: l’ex pilota del mondo sorpreso dagli ottimi risultati di Valentino Rossi

Oggi le qualifiche del Gp di Spagna. A Jerez de la Frontera nella prima giornata di prove è stato Dani Pedrosa il più veloce, mentre molti top riders hanno avuto diverse difficoltà. Tra questi anche Marquez, campione del mondo in carica, e Valentino Rossi, attuale leader della classifica mondiale.

Il Dottore però non molla ed è pronto a far meglio nella giornata di oggi, a partire dalle prove libere di questa mattina, nelle quali cercherà di andar forte per accedere direttamente in Q2.

LaPresse/EFE
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Nonostante le difficoltà durante i giorni prima della gara il campione di Tavullia comunque riesce a stupire veramente tutti: “sorpreso io, sorpreso tutti. Ma la domanda è un’altra: Valentino è capace di vincere il Mondiale? Io dico di sì, ancor più guardando come le cose stanno procedendo in questo avvio di stagione. All’inizio magari avresti potuto dubitarne, ma poi vedi Maverick Viñales fare un errore, ed è stato un errore catastrofico che potrebbe costargli caro… Rossi era a -14 e ora eccolo lì davanti a tutti. È vecchio, saggio, intelligente e soprattutto è veloce come il diavolo fino a fine gara. Ha ancora quella scintilla, abbinata a una visione di gara che non per caso lo hanno portato a nove Mondiali“, questo il commento di Kevin Schwantz in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

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L’ex pilota si dice quasi certo del fatto che anche il Dottore stia iniziando a credere di poter conquistare il titolo Mondiale, il suo decimo: “non vedo perché non dovrebbe dopo tre gare così. Non ne ha ancora vinta una, vero, ma la sua attitudine ti dice che ogni weekend devi scendere in pista pronto a dare il massimo, a lottare fino all’ultimo giro. E che ogni posizione conta. Valentino è intelligente e negli ultimi due anni, quando anche lui ha provato ad alzare il proprio livello, credo che abbia imparato parecchio nel lottare contro ragazzi che a velocità pura sono più rapidi di lui. Ha perso anche punti importanti, ma adesso ha tutto nel suo computer (si tocca la testa con l’indice; n.d.r.) e sa che cosa fare”.

Oggi un pilota che corre a 30 e passa anni non lo puoi certo considerare vecchio, come invece accadeva ai nostri tempi, quando a quella età era meglio togliersi di torno, stanco di sbattere per terra e di prendere rischi, con la sicurezza dei circuiti che non era certo quella di oggi, così come l’abbigliamento“, ha aggiunto.

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Impossibile poi non aprire una parentesi sulla Ducati e le difficoltà di Jorge Lorenzo: “io credo che con il suo stile, Jorge dovrebbe essere in grado di guidare qualsiasi moto. E di vincere con qualsiasi moto. Lui guida in modo così dolce e fluido, se guardi le sue linee ti viene solo un aggettivo da associare alla sua guida, e questo aggettivo è: perfetto. Come lo era Biaggi. Quando guardavi Max, vedevi che era sempre nella posizione giusta, sembrava quasi che stesse posando per una fotografia. E Jorge è esattamente lo stesso. Io non ho mai lavorato con Jorge, ma quando è arrivato in Yamaha ha iniziato a ottenere subito ottimi risultati. Gli manca qualcosa a livello di capacità di sviluppo della moto? Non lo so, e questo, fossi stato io a dovere scegliere, sarebbe forse stato il mio unico dubbio, non avendo potuto verificare il lavoro materiale fatto. Ma in ogni caso credo che sia solo questione di tempo, attorno a sé ha tante ottime persone, a cominciare da Gigi Dall’Igna, arriverà anche lui“.

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