Giro d’Italia – Ruffoni non ci sta: “non sono un truffaldino, vi dico tutta la verità”

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Con un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, Nicola Ruffoni ha espresso il suo stato d’animo riguardo la vicenda che lo ha visto coinvolto

Dopo tutte le accuse piovutegli addosso nelle ultime 24 ore, Nicola Ruffoni passa al contrattacco. Il ciclista della Bardiani, escluso dal Giro d’Italia per essere risultato positivo ad un controllo antidoping dello scorso aprile, è uscito allo scoperto per spiegare a modo suo la vicenda che lo ha visto coinvolto. Con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, l’atleta del Team Professional si è detto innocente, provando a capire quale sostanza abbia potuto tradirlo.

Nicola Ruffoni“A seguito della positività riscontrata in un controllo antidoping al quale sono stato sottoposto in data 25/04/2017 e dopo la sorpresa e lo smarrimento delle prime ore, mi sento di ribadire quanto segue:
Non ho mai e dico mai utilizzato durante la mia carriera di corridore ciclista prodotti vietati dal regolamento antidoping. Le mie abitudini alimentari non sono cambiate negli ultimi mesi, così come non è cambiato il mio stile di vita. Sto cercando di dare una spiegazione logica a quanto mi è successo rivivendo quello che ho fatto nell’ultimo mese prima del controllo. La cosa che forse potrebbe avere attinenza con la presenza di ormone della crescita nelle mie urine potrebbe essere una forte prostatite di cui ho sofferto nel periodo dal 20/03 al 20/04 e che mi ha costretto a sospendere l’attività e a curarmi con antibiotici. Mi rivolgerò pertanto ad un esperto endocrinologo per avere informazioni in merito. Sono consapevole che la mia carriera di ciclista sia a rischio ma sono altrettanto consapevole di non aver messo in atto nessuna procedura truffaldina. Aspetterò pertanto serenamente le contro-analisi e cercherò di difendere fino in fondo la mia credibilità.
Nicola Ruffoni

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