Aumentano le ombre nei confronti dell’allenatore di Mo Farah, il quale sarebbe accusato di aver somministrato sostanze vietate ai propri atleti
“A essere onesti, sono stufo“. Mo Farah si sfoga così davanti alle nuove accuse di doping che piovono sul suo storico allenatore, Alberto Salazar. Il 34enne fondista britannico, che dopo i Mondiali di Londra ad agosto chiuderà con la pista per dedicarsi alla maratona, è atteso stasera dalla prova dei 5000 metri al “Prefontaine Classic” di Eugene, terza tappa della Diamond League.
Ma a far rumore sono sempre i sospetti che gravano sul lavoro svolto da Salazar, con tanto di rapporto dell’Usada sul “Progetto Oregon” che mette una volta di più in discussione i metodi dell’allenatore. Salazar avrebbe somministrato ai suoi atleti, fra cui Farah, sostanze proibite. Il tecnico si è difeso in più di un’occasione (“non abbiamo niente da nascondere, i successi dei miei atleti sono il frutto di duro lavoro e impegno“) e lo stesso Farah, che a Rio ha concesso il bis su 5.000 e 10.000 dopo la doppietta di Londra, ha rincarato la dose: “credo nello sport pulito, so che ho lavorato duramente per arrivare fin qui e tutto quello che ho conquistato, l’ho conquistato solo attraverso il lavoro“. (ITALPRESS)