Diego Davila è la controfigura di Cristiano Ronaldo, molti degli spot in cui appare il campione del Real Madrid infatti sono girati insieme al suo sosia
La controfigura di Cristiano Ronaldo: Diego Davila, lo spagnolo che lo sostituisce praticamente ovunque – Cristiano Ronaldo è uno dei calciatori più famosi del mondo e quasi sicuramente il più forte. Ad attestare ciò ci sono ben 4 Palloni d’Oro in bacheca a suo nome e tanti altri trofei legati alla sua carriera calcistica. Il portoghese infine è anche uno dei volti più richiesti per le campagne pubblicitarie che farebbero carte false per accaparrarselo come testimonial. Così quando Cristiano Ronaldo presta il suo corpo e la sua faccia ai marchi più famosi del pianeta, c’è anche chi deve fare la sua controfigura. Chi assomiglia così tanto a Cristiano da fargli da doppione per le scene che lui non può interpretare?
La controfigura di Cristiano Ronaldo: Diego Davila, lo spagnolo che lo sostituisce praticamente ovunque – Lui è Diego Davila, modello ed allenatore di basket, che assomiglia davvero molto al campione portoghese. L’altezza è uguale, i tratti del viso davvero molto simili e il ciuffo quasi identico. Come mai questa somiglianza? I trucchi di Diego sono due (a parte la fortuna di essere nato così): cura del proprio corpo, proprio come fa Cristiano Ronaldo; e stesso barbiere di CR7, Miguel. Stupiti? Eppure Diego Davila non solo assomiglia a Cristiano Ronaldo ed è la sua controfigura in spot come Herbalife, Nike e Clear, ma adora anche il campione del Real Madrid. “Cristiano Ronaldo è un genio – ha svelato Diego a UOL Esporte – ed è un vero piacere lavorare con lui, perché è sempre sorridente e ci facciamo scherzi e battute in continuazione. È vero che all’inizio eravamo un po’ distanti, forse a causa della timidezza, ma nel corso del tempo abbiamo imparato a conoscerci e posso dire che Cristiano è una persona davvero incredibile“. “Lui è un atleta di livello mondiale – ha continuato il sosia come riporta Gazzetta dello Sport – e ha delle qualità fisiche incredibili, quindi ho dovuto imparare a prendermi cura del mio corpo, per fare in modo che sia sempre il più simile possibile al suo, fatto ovviamente salvo per le ovvie differenze genetiche”.