Deulofeu pazzo di Milan: “io, il Barça, Messi e Ronaldinho: vi apro le porte del mio mondo”

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Tutti pazzi per Deulofeu: l’attaccante spagnolo del Milan si racconta. Dal Barcellona fino a… Ronaldinho

LaPresse/Spada
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Milan, senti Deulofeu – Una giocata pazzesca a regalare a Pasalic la palla del successo. In nove contro undici, impresa Milan a Bologna. E’ bastato poco a Gerard Deulofeu per far impazzire il popolo rossonero. Feeling decisamente ricambiato. “Per me è stato un inizio entusiasmante, culminato con la partita di Bologna. Partita pazzesca, strana, ho ancora addosso l’emozione per quel finale. Una notte magica. Aver vinto in nove ci rinforza molto in chiave futura”, le sue parole alla Gazzetta dello Sport

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Milan, senti Deulofeu Delulofeu che poi prosegue: “Sento la sua fiducia e per me è un fattore fondamentale. E’ un tecnico con le idee chiare e questo è un grande pregio. Ama il possesso palla e comandare il gioco. In poche parole gli piace giocare a pallone, e per me è il massimo. Il mio obiettivo è restare in campo per novanta minuti, per me conta quello, mi pare naturale. Al futuro non penso, io penso al presente e il presente si chiama Milan. Tutta la mia testa ora è rivolta al Milan. I rossoneri hanno mostrato molto interesse per me e perché è uno dei club più conosciuti del mondo. Quando ero un ragazzino al Barcellona seguivo in tv le sfide di Champions col Milan. Un club di cui percepivo il fascino. L’idea di giocare la Champions, o comunque di giocare in Europa col Milan è molto bella, ma come ho già detto ci inoltriamo troppo nel futuro. Una cosa per volta”, le parole dell’attaccante del Milan.

LaPresse/Fabio Ferrari
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Milan, senti Deulofeu Che poi svela i suoi idoli: “in prima squadra al Barcellona giocavo poco, ma come ho detto non mi piace guardare troppo al passato. Sono molto orgoglioso di essere un canterano blaugrana e so bene che c’è questa recompra: ma non posso vivere pensando di essere sempre legato al Barça. Modelli? Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo sono fantastici, ma io dico Ronaldinho. Mi ispiro a lui per la fantasia e l’allegria che trasmetteva. Vederlo giocare era la felicità”.

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