Da Emanuelson trequartista a Padoin regista, fino alla scelta di schierare Sturaro lasciando in panchina Pjanic: i 3 peccati dell’allenatore della Juventus Allegri
Allegri-Juventus, i tre peccati capitali – Tre indizi fanno una prova, che in questo momento è decisamente schiacciante. Imputato, Massimiliano Allegri. Uno a cui le attenuanti di certo non mancano (la classifica ed il suo curriculum parlano chiaro), ma che – come già successo alla fine della sua avventura da allenatore del Milan – sembra iniziare a mostrare segnali di ‘stanchezza’. Fisica e mentale. Che si ripercuotono sulle scelte, a volte poco lucide o comunque difficilmente comprensibili del tecnico toscano. Ecco i tre peccati capitali dell’allenatore della Juventus:
EMANUELSON
Sarà che al Milan erano abituati a ben altri olandesi, ma ancora oggi ai tifosi rossoneri viene la pelle d’oca solo a sentire il suo nome. Parliamo di Urby Emanuelson, esterno olandese arrivato in Italia grazie alla ‘benedizione’ di Mino Raiola. Terzino sinistro che ignorava completamente la fase difensiva: Allegri si infatuò del modo in cui interpretava la posizione di… trequartista. Una trovata decisamente poco geniale, capace (tra le altre cose) di far perdere al Milan uno Scudetto nonostante Ibrahimovic.
PADOIN
Il talismano tuttofare capace di far innamorare i tifosi della Juventus, che ancora oggi lo celebrano ogni qualvolta passi dalle parti dello Stadium, è stato uno degli amori ‘sbagliati’ di Massimiliano Allegri. Che dopo averlo schierato (con ottimi risultati) un po’ ovunque, azzardò addirittura di consegnargli il ruolo di regista che fu di Pirlo. Inutile commentare il risultato dell’esperimento…
STURARO
Non ce ne voglia il buon Sturaro, centrocampista giovane dai polmoni inesauribili e dalle qualità che farebbero comodo a tutte le big della Serie A, ma la scelta di Allegri di mandarlo in campo al posto di Miralem Pjanic nella sfida contro la Fiorentina è davvero inspiegabile. Una scelta che i tifosi bianconeri non sembrano proprio aver digerito…
