Ciclismo, grandi progetti per il futuro di Elia Viviani: “sogno in grande su strada”

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L’oro olimpico Elia Viviani ha intenzione di vincere la Milano-Sanremo e di indossare la maglia rosa al Giro d’Italia del Centenario

LaPresse/Alfredo Falcone
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Milano-Sanremo e Giro d’Italia: sono questi gli obiettivi principali per il 2017 di Elia Viviani, a Roma per ricevere il Collare d’Oro al merito sportivo, la massima onorificenza del Coni che il 27enne corridore di Isola della Scala si è meritato grazie al titolo olimpico nell’omnium conquistato ai Giochi di Rio2016. “Per due anni cercherò di sognare in grande su strada – ha detto all’ITALPRESS il veronese del Team Sky, la formazione britannica del WorldTour con cui ha rinnovato il suo contratto per i prossimi due anni – Vorrei essere competitivo anche lontano dalla pista e, nel 2017, punto alle dieci vittorie stagionali“. Il programma dell’olimpionico veneto è ambizioso: “alla Milano-Sanremo sarò il capitano del Team Sky, sarà quella la classica che cercherò di dire la mia, avendo a disposizione tutta una squadra. Il prossimo Giro sara’ invece duro per i velocisti, ma ci sono almeno cinque tappe adatte alle mie caratteristiche. E poi, in Sardegna vorrei subito indossare la maglia rosa…“.

LaPresse/Reuters
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Niente classiche del Nord, dunque, nè Tour de France, “ma forse potrei correre la Vuelta“, aggiunge Viviani, che nel nuovo anno debutterà a San Juan, in Argentina, con la maglia azzurra, mentre la ‘prima’ con il Team Sky e’ in calendario il 31 gennaio al Dubai Tour. Inevitabile tornare sulla sua impresa a cinque cerchi sull’anello di Rio de Janeiro: “non mi stufo mai di rivedere immagini e foto. La delusione per il sesto posto di Londra mi ha fatto crescere, anche se avrei meritato una medaglia“.

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Giunto all’ultima delle sei prove previste, la corsa a punti, in testa alla classifica, Viviani è riuscito a riportare in Italia un oro che mancava da 16 anni, davanti a Cavendish (argento) e Hansen (bronzo), nonostante una incredibile caduta: “mancavano ancora cento giri da completare e 30 chilometri, mi sono subito accorto che non mi ero fatto male e sono rimasto lucido. Ho pensato allora di guardarmi almeno dal quarto posto, però strada facendo gli altri si appesantivano e leggere sul tabellone che ero ancora in testa mi ha dato una spinta in più“. La pista, ovviamente, tornerà prepotente nei piani di Viviani in vista di Tokyo2020, Olimpiade in cui l’azzurro metterà in palio uno degli ori più belli e spettacolari vinti dall’Italia in Brasile. (ITALPRESS)

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