F1, Verstappen come Senna? Dopo il Brasile, il paragone non sembra più così azzardato

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La pazzesca prestazione sfornata in Brasile ha acceso i riflettori su Verstappen, apparso una spanna sopra gli altri sul bagnato

A guardare il podio del Gp del Brasile sembra di assistere ad un noioso dejà-vue. I due piloti Mercedes a occupare i gradini più alti e il terzo incomodo, Verstappen, a prendersi un briciolo di gloria.

LaPresse/Photo4
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Questa volta però è diverso perchè in Brasile, a farci divertire, è stato proprio quell’impavido 19enne che svetta accanto ai colleghi ‘in grigio’. Paura? Nessuna. Ansia? Nemmeno a parlarne. Quello di Max Verstappen è stato un vero e proprio show, andato in scena dal primo all’ultimo giro di una gara pazza e sorprendente. Pronti, via e subito la prima perla, con un sorpasso all’esterno su Rosberg che nemmeno il più navigato pilota avrebbe mai avuto l’ardire di compiere. Finita qui? Macché, sono gl ultimi quindici giri, quelli dopo l’ultimo pit-stop in cui è tornato alle gomme full-wet, ad esaltare la gara dell’olandese.

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Undici sorpassi uno dietro l’altro, come se piovesse solo per gli altri e non per lui. Ricciardo sverniciato all’esterno, Vettel costretto ad un fuori pista, Hulkenberg saltato e Sainz lasciato di stucco. Il tutto condito dagli applausi scroscianti del box Red Bull, estasiato dalla superiorità di Verstappen al cospetto di avversari ben più esperti di lui. Qualche settimana fa il patron Mateschitz aveva paragonato il suo gioiello olandese ad un certo Ayrton Senna, scatenando molte reazioni, in maggioranza scandalizzate da un paragone scomodo per chiunque. 39 Gran Premi, una vittoria e sette podi invitano però alle riflessioni: quel paragone è davvero così azzardato?

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