F1, Dino Chiesa spiega: “Lewis come Messi. Rosberg? Ecco perchè vorrei vincesse lui”

SportFair

Dino Chiesa e la lotta per il titolo mondiale 2016 di F1 tra Rosberg e Hamilton: il talent scout padovano spiega le sue preferenze

La stagione 2016 di F1 sta per terminare: domenica i campioni delle quattro ruote si sfideranno in Brasile per il penultimo degli appuntamenti di quest’anno che sicuramente regalerà grandi emozioni con la lotta ancora in corso tra Rosberg e Hamilton per il titolo mondiale.

dino chiesaQuasi tutti sono incerti su chi si aggiudicherà il Mondiale 2016, ma Dino Chiesa, noto talent scout, quest’anno si sbilancia: “al 51% Rosberg“. Tanti gli aspetti che spingono il manager del CRG Racing Team a preferire il tedesco della Mercedes: “non è italiano ma se ha dieci amici, nove sono italiani, e poi è rimasto se stesso, un ragazzo semplice: si è sposato la prima ragazza con cui stava, ha messo su famiglia“, ha spiegato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

LaPresse/Photo4
LaPresse/Photo4

Ma bisogna fare attenzione al campione del mondo in carica: “Hamilton quando tutto fila liscio diventa imbattibile. Nico, invece, è un calcolatore e a volte accontentarsi non è un male. Lewis gettò via un Mondiale nel 2007 perché in Cina si insabbiò, entrando in corsia box. Rosberg non avrebbe mai commesso quell’errore e probabilmente avrebbe vinto il titolo. Hamilton ha qualcosa in più. Non la velocità, dove Nico non ha nulla da invidiare, ma la fame, l’aggressività in gara. Se Rosberg perde si arrabbia ma il giorno dopo è tutto finito, Lewis no, non si dà pace“, ha aggiunto Chiesa.

LaPresse/Photo4
LaPresse/Photo4

A Nico manca solo il Mondiale, ricordo che quando era ragazzino il padre lo canzonava ogni tanto dicendo “potrai parlare quando avrai vinto un titolo come me”. Ecco anche per questo mi piacerebbe che vincesse il Mondiale“, ha aggiunto il manager padovano che infine esalta Hamilton: “Lewis è tra i tre, quattro piloti più grandi degli ultimi 30 anni. E’ il Messi della F.1, può permettersi di girare il mondo senza per questo che le sue prestazioni ne possano risentire. Il giorno in cui troverà un Cristiano Ronaldo forse cambierà approccio oppure smetterà di correre. Anche se in realtà un Ronaldo c’è già solo che non ha i mezzi per esprimersi: è Alonso“.

 

Condividi