Ma è più scioccante il fatto che Icardi abbia scritto un libro, o che gli Ultras dell’Inter l’abbiano letto?

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Mauro Icardi, il suo libro e gli ultras, un trio strano e concepibile solo all’interno dell’universo calcistico

Esiste un mondo. Un mondo a parte. Un cosmo parallelo. Che potremmo definire il pianeta del calcio. Su questo pianeta succedono a volte delle cose un po’ strambe. Delle cose incomprensibili al resto dell’umanità, ma che all’interno di uno stadio al contrario appaiono come assoluta normalità. Il rutto libero. I discorsi da spogliatoio. Gli insulti. I gestacci. I danni ai bagni degli impianti sportivi. Tutto ciò appare oggi come una chimera. Tutto superato.

LaPresse/XinHua
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Perchè? Perchè da qualche giorno ciò di cui si discute di più non è se Higuain è un traditore, non si chiacchiera della Wags con il seno più prosperoso, nè dell’allenatore da esonerare. L’argomento più chiacchierato nel mondo del calcio è il libro di Mauro Icardi. Il l-i-b-r-o di I-c-a-r-d-i. Sì, avete capito bene, il giovane tamarro argentino (fortissimo, ma pur sempre tamarro) ha scritto un libro. Dopo il premio Nobel a Bob Dylan e ai versi delle sue canzoni, anche l’interista l’anno prossimo proverà a candidarsi per l’ambìto premio letterario. E chissà che di questi tempi non lo vinca.

LaPresse/Spada
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In un mondo in cui anche gli ultras hanno incominciato a leggere i libri tutto è possibile. No, non ci credete? Come? Pensavate che gli ultras fossero analfabeti? Ebbene no, vi sbagliavate. Secondo “fonti accreditate” infatti sarebbero stati capaci di leggere ben 153 pagine tutte d’un fiato. Pensate che l’abbia letto uno per tutti e l’abbia divulgato agli altri? No, le cose non stanno così. Prima di andare a dormire i nostri interisti con una birra in una mano e la fascia nerazzura in testa, sul loro lettino con il poster di Giuseppe Bergomi sulla testa a mò di santo protettore, hanno letto “Andiamo Avanti” il profondo libro dell’argentino. E dopo che si sono presi la briga di fare ciò, dopo che hanno sacrificato parte del loro tempo altrimenti impiegato a giocare alla Playstation (nel migliore dei casi), ci sono rimasti anche un tantino male leggendo l’autobiografia del loro idolo.

icardi dPerchè? Perchè il bomber li ha deliziati con frasi come questa: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto”. Ma che saranno mai 100 criminali dall’Argentina? Ragazzi su, un po’ d’orgoglio. Sono frasi gentili da ragazzo: “cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada”. E noi stupidi scettici che pensavamo che gli ultras fossero degli uomini duri a cui piacesse fare minacce un giorno sì e l’altro pure. Ma non è vero, non è così! Gli ultras si sono arrabbiati per le frasi del loro capitano. A qualcuno sarà scesa anche la lacrimuccia. Qualcuno ha chiesto perfino di togliere la fascia all’argentino. Insomma tagliando corto, i dolci ultras ci sono rimasti male. I criminali no!

icardiMa chi se lo poteva aspettare, che uomini grandi e grossi si potessero offendere per tutto ciò? Forse Mauro Icardi? Lui ha pensato solo  a scrivere il suo libro come ogni letterato ambirebbe a fare. Il pianeta del calcio è strano e complicato, è un mondo in cui oggi sei un ultras e domani sei Kiss Me Licia in presa ad una crisi di nervi, un giorno sei Mauro Icardi e il giorno dopo sei Italo Svevo.

Da questa vicenda però noi uomini fuori dal pianeta calcio possiamo imparare tre cose importanti: 1. gli ultras nascondono dietro quella faccia cattiva un cuore d’oro e una propensione intellettuale non indifferente; 2. i calciatori possiedono una vena letteraria spiccata e nascosta; 3. che in tutto questo trambusto qualcuno dai capelli biondi, dal cognome da ispanico, in quel di Torino starà godendosela a più non posso.

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