Ginnastica, Vanessa Ferrari si racconta: “gli infortuni i peggior rivali. I social? Creano mostri”

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Vanessa Ferrari si racconta dieci anni dopo il titolo iridato di Aarhus: dai social al futuro, ecco le sue sensazioni

La Vany di oggi è sicuramente diversa per quanto riguarda la ginnastica. Una volta non pensavo alle conseguenze di questo sport ora, invece, è diverso: rifletto sicuramente di più prima di fare qualsiasi cosa in palestra, perchè proprio provandone tante sulla mia pelle, ho capito quanto possa condizionare la tua vita qualsiasi tipo di infortunio“.

LaPresse/Reuters
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Il 19 ottobre di 10 anni fa, l’ancora quindicenne Vanessa Ferrari (avrebbe compiuto i 16 anni un mese dopo) con il totale di 61.025 vinse ad Aarhus in Danimarca il titolo iridato All-around, davanti alla statunitense Jana Bieger e alla rumena Sandra Izbasa, diventando di fatto la più grande ginnasta italiana di tutti i tempi. Nessuna azzurra, infatti, era mai riuscita nella storia ultracentenaria della Fgi ad aggiudicarsi l’oro mondiale del Concorso Generale prima della farfalla di Orzinuovi. Quanto è cambiata la ginnastica femminile e il modo di allenarsi e di gareggiare è presto detto: “E’ cambiato tutto tantissimo – assicura la 25enne campionessa bresciana, quattro ori europei in carriera e per due volte consecutive ad un soffio dal podio olimpico – partendo dai metodi di allenamento per poi passare ad alimentazione, strumenti, prevenzione degli infortuni fino ad arrivare al livello di difficoltà. La ginnastica è in continuo mutamento e aspira ad essere sempre più performante”. Dopo tanti anni di carriera maturati, difficile dire chi è stata la sua rivale più forte: “diciamo che qualche ‘annetto’ di ginnastica l’ho fatto e anche qualche gara.

LaPresse/Spada
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Se ripenso alla mia carriera, credo che il mio peggior rivale siano stati gli infortuni. La mia migliore amica? Mi viene in mente Paola Galante anche se, ultimamente, per i vari impegni ci siamo un po’ perse di vistaNel corso degli anni lo sport è stato sempre più affiancato ai social, questi sono utili per avere un contatto con i fan, ma sono anche capaci di creare ‘mostri’. Io non sono mai stata accanita nell’usarli, forse potrei vivere benissimo anche senza, ma ormai sembrerebbe che il vero campione è chi ha piu’ follower, e questo è abbastanza deprimente. Sono contenta che la gente conosca il mio nome per ciò che ho fatto in ambito sportivo e non per la mia capacità nel fare attività social“. (ITALPRESS)

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