Prentice Steffen, ex medico di Wiggins, resta scettico a catalogare come coincidenza l’uso di farmaci proibiti prima di due impegni come il Tour e il Giro d’Italia
Continua a tenere banco lo scandalo ‘Fancy Bears‘, relativo al furto telematico e alla pubblicazione di dati medici privati rubati alla Wada da parte di un gruppo di hacker russi.
Tra gli atleti coinvolti spunta il nome anche di Bradley Wiggins, famoso ciclista britannico accusato di essersi sottoposto a tre iniezioni intramuscolari di triamcinolone acetonide, un corticosteroide, praticate a scopo terapeutico (problemi di asma) prima del Tour de France 2011 e 2012 e del Giro d’Italia 2013. Il marasma scatenato da queste rivelazioni ha spinto il baronetto inglese a comparire davanti alla tv per spiegare la verità riguardo le sue autorizzazioni terapeutiche (Tue) richieste per l’uso di farmaci normalmente proibiti. A intorbidire la questione, però, ci ha pensato l’ex medico di Wiggins, Prentice Steffen, il quale non ha esitato a gettare ombre sullo stesso ciclista inglese: “sono sorpreso — ha detto il medico chiamato in causa proprio dalla Bbc — di vedere queste “Tue” per iniezioni di triamcinolone subito prima di due Tour e di un Giro. È una coincidenza che una grande dose di un corticosteroide ad azione prolungata serva, esattamente nello stesso momento, prima della più importante corsa della stagione. E mi sembra non corretto dal punto di vista della salute”.