Rio 2016, Badminton: ecco la toccante lettera del presidente Miglietta

SportFair

Con una toccante lettera, il presidente della federazione di badminton Alberto Miglietta ha ringraziato, tra gli altri, il Sergio Mattarella

Domani scatta l’evento sportivo più importante dell’anno, le Olimpiadi a Rio de Janeiro. Un evento che coinvolge tutti gli sport del mondo e riunisce tutti gli atleti e i tifosi sotto la bandiera della sportività. A Rio 2016, ci sarà spazio anche per il Badminton, disciplina che consiste nel colpire un volano (una pallina) con una racchetta facendogli oltrepassare la rete e mandandolo nella metà campo opposta dove dovrà essere ribattuto al volo dall’avversario.
Il Presidente del Badminton Alberto Miglietta, tramite una toccante lettera, ha ringraziato Jeanine Cicognini, Malagò, il presidente Mattarella e Federica Pellegrini:

LaPresse / Roberto Monaldo
LaPresse / Roberto Monaldo

“Alla vigilia di una giornata speciale per tutti gli sportivi, quella della Cerimonia d’Inaugurazione dei Giochi Olimpici, mi preme condividere con voi la terza qualificazione consecutiva del Badminton alle Olimpiadi ringraziando alcune figure cardine. Domani allo Stadio Maracanà sfilerà la Delegazione degli Atleti Azzurri, dietro al Tricolore – consegnato lo scorso 22 Giugno dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Federica Pellegrini –  ci sarà anche Jeanine Cicognini, in rappresentanza del Badminton Azzurro e quindi di tutti noi. Sono estremamente felice perché, dopo Pechino 2008 e Londra 2012, saremo presenti anche a Rio 2016, un traguardo che appartiene a tutto il movimento.

Jeanine CicogniniIl più sincero ringraziamento deve andare proprio a Jeanine Cicognini, che al termine di 30 mesi fantastici e impegnativi ha centrato la qualificazione a Rio 2016. In un panorama internazionale sempre più competitivo, che ha visto negli ultimi anni affacciarsi molte nazioni emergenti, l’aver centrato l’obiettivo ci deve rendere assolutamente orgogliosi. Grande merito deve essere riconosciuto a tutto lo Staff Tecnico delle Squadre Nazionali guidato egregiamente negli ultimi tre anni da Arturo Ruiz, che non si è solo occupato dell’alto livello, ma ha dato vita in Italia alla nascita di alcuni progetti che porteranno nel corso degli anni sicuri frutti. L’instancabile dedizione dell’intero staff ha permesso sempre di seguire Jeanine sotto tutti i punti di vista: tecnico, fisico e mentale e tutto ciò ha reso possibile il sogno Olimpico. Qualificarsi ai Giochi Olimpici nel Badminton è complicato, ripetersi è difficile, per essere presenti a tre edizioni consecutive tutto deve essere perfetto.

LaPresse/Belen Sivori
LaPresse/Belen Sivori

Un grazie speciale va al CONI e al suo Presidente Giovanni  Malagò. Per la Federazione Italiana Badminton è sempre stato un immenso onore fa parte della grande famiglia dello Sport Italiano e senza il fondamentale supporto del CONI nonché l’assidua collaborazione con la Preparazione Olimpica la qualificazione in Brasile non sarebbe stata possibile. Chi sostiene gli atleti nella ricerca della gloria a cinque cerchi deve essere sempre esaltato ed un sentito ringraziamento è quindi diretto al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, di cui Jeanine Cicognini fa parte, sempre disponibile nel comprendere i ritmi serrati della qualificazione e costante punto di riferimento per l’atleta Azzurra.

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

Voglio dedicare una parte di questa lettera a chi a Rio non sarà presente, ma instancabilmente ha lottato durante questi quattro anni per esserci: Giovanni Greco e Rosario Maddaloni. Proprio quest’ultimo è andato vicinissimo da uno storico traguardo per la Federazione ovvero qualificare per la prima volta un atleta nel tabellone maschile e quindi due atleti nella stessa edizione. Questo sogno non si è avverato ma non si è certamente infranto e siamo pronti a centrarlo a Tokyo 2020. Un particolare ringraziamento alla Segreteria Federale perfettamente capitanata dal Segretario Generale Giovanni Esposito, sempre pronta a gestire le varie esigenze e necessità nonché, a tutti i Tesserati e gli Appassionati vero motore di questa disciplina. A noi tutti adesso spetta il compito più arduo, quello di tifare in modo che, anche se distante oltre 9000 km, Jeanine possa sentirsi come a casa. Infine un pensiero doveroso ad Agnese Allegrini che prima di Jeanine ci ha permesso di “sognare a cinque cerchi” ed a chi in precedenza ha contribuito alla crescita tecnica ed organizzativa del nostro movimento. Ancora grazie a tutti e Forza Jeanine!

 

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