Il canadese Drouin vince l’oro olimpico nel salto in alto con una misura ampiamente alla portata di Tamberi. Kipyegon oro nei 1500 metri femminili, McLeod nei 11o hs maschili
Quella di Gianmarco Tamberi sarebbe stata una medaglia sicura.
![LaPresse/Reuters](https://mito-obj01.vhostingcloud.com/prod-sportfair/2016/08/small_160815-080207_to150816rtx_1321-300x211.jpg)
Il rammarico per l’assenza all’Olympic Stadium del campione del mondo e d’Europa ai Giochi di Rio cresce dopo la gara dell’alto maschile, che avrebbe dovuto vedere in pista l’azzurro, che a Montecarlo ha rimediato la lesione al legamento deltoideo della caviglia sinistra per tentare i 2,41. Un infortuno che lo ha costretto ad un lungo stop e a saltare le Olimpiadi, che Tamberi segue da spettatore dopo l’invito in Brasile da parte del Comitato Promotore di Roma 2024. A conquistare l’oro olimpico nell’alto è così Derek Drouin. Il canadese, già campione del mondo e bronzo a Londra 2012, ha vinto con la misura di 2,38 metri, fallendo un tentativo a 2.40. Argento per il qatariota Mutaz Essa Barshim (2,36), bronzo per l’ucraino Bohdan Bondarenko (2,33).
Nei 1500 donne, si rovescia l’esito dei Mondiali di Pechino: la keniana Faith Chepngetich Kipyegon, argento in Cina, si ‘vendica’ con il tempo di 4’08″92, precedendo l’iridata in carica, l’etiope Genzebe Dibaba, argento in 4’10″27. Bronzo per l’americana Jennifer Simpson (4’10″53). Successo di prepotenza, quello di Omar McLeod, nella finale dei 110 ostacoli. Il giamaicano intasca l’oro tagliando il traguardo in 13″05 e battendo la concorrenza dello spagnolo Orlando Ortega, argento in 13″17, e del francese Dimitri Bascou, bronzo in 13″24. Nel lungo donne, Darya Klishina approda alla finale a dodici. La russa, riammessa alle Olimpiadi dal Tas dopo il suo ricorso contro l’esclusione decisa dalla Iaaf, ha fatto registrare l’ottava misura complessiva della qualificazione (6,64). Migliore misura d’ingresso per la serba Ivana Spanovic (6,87). (ITALPRESS).