Olimpiadi Rio 2016, la semplicità di Innocenti: “dopo l’argento, torno a lavorare nella mia armeria”

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Un argento storico per Innocenti che non sta nella pelle per il pazzesco risultato raggiunto

La decima medaglia azzurra alle Olimpiadi di Rio de Janeiro se la prende Marco Innocenti che conquista l’argento nel tiro a volo specialità double trap.

LaPresse/Reuters
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Con una superba prestazione nella parte iniziale di gara, il tiratore italiano conquista l’accesso alla sfida per l’oro con Aldheeani, risultato però più preciso nel momento topico del duello. “Mi pesava non aver ancora vinto una medaglia olimpica, ma adesso sono contento. Questa medaglia la dedico al Presidente, alla mia famiglia, ma anche a me stesso per i grandi sacrifici fatti. Vorrei sottolineare che sono l’unico atleta del tiro al volo che non fa parte dei corpi dello Stato. E lo faccio per lanciare un messaggio di speranza a tutti: si può arrivare alle Olimpiadi con forza e passione“. La sua famiglia gestisce un’armeria storica, che l’argento olimpico non si sente proprio di abbandonare: “è dal 1950 che abbiamo quest’attività, siamo fra le più grandi sul mercato.

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Ritiro? Era un pensiero che già da gennaio mi frullava in testa. Dire una cosa per certa adesso direi una bugia. Mi prendo una pausa, poi a fine anno vedremo quello che deciderò definitivamente. Ci sarà la finale di Coppa del Mondo. Forse la farò e poi vedremo“. Mirco Cenci, il tecnico che l’ha fortemente voluto alle Olimpiadi, scherza: “il tuo avversario ha quasi 50 anni, hai ancora 3 edizioni da disputare. Non ho scelto di portare Marco all’ultimo, l’ho deciso ben 3 anni fa quando hanno cambiato il sistema di tiro. Ho insistito molto, perchè il suo carattere e la sua tecnica si adattano bene a questo tipo di competizione“.

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