Olimpiadi Rio 2016, judo – Niente stretta di mano tra Egitto e Israele: ecco il gesto che fa discutere [VIDEO]

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Il Comitato Olimpico egiziano ha preso le distanze dal judoka, sottolineando come quella di non stringere la mano all’israeliano è stata una decisione personale

Un gesto incomprensibile e da condannare, una mancata stretta di mano che fa discutere e che genera un incidente diplomatico difficile da gestire. Quello che è accaduto oggi sul tatami tra il judoka egiziano Islam El Shehaby e quello israeliano Or Sasson è un comportamento che terrà banco anche dopo le Olimpiadi, come già fatto sapere dalla stessa federazione internazionale di Judo. Il judoka egiziano, infatti, dopo essere stato battuto negli ottavi della categoria 100 chilogrammi dall’israeliano, si è rifiutato di stringergli la mano, forse per apparenti motivi politici.

Quello che ha fatto è un comportamento personale. Noi gli abbiamo più volte ripetuto di rispettare lo spirito sportivo, di non violare le regole e di non cedere alle pressioni” ha spiegato il presidente del Comitato olimpico egiziano, Hesham Hatab. “L’esitazione prima del combattimento ha avuto ripercussioni sulla prestazione dell’atleta e ha portato alla sua sconfitta. Le pressioni da parte dei media egiziani e arabi sono state molto importanti“.Anche la Federazione internazionale judo (Ijf) è intervenuta sulla questione con un messaggio di posta elettronica: “non c’è obbligo di stringersi la mano al termine di un combattimento ma c’è l’obbligo dell’inchino. Ecco perchè l’egiziano è stato richiamato per l’inchino e lo ha fatto. Comunque il suo atteggiamento sarà esaminato dopo i Giochi per vedere se ci sono misure aggiuntive da prendere. In passato, non era sicuro che un simile combattimento ci sarebbe stato. E’ già un grande progresso che i Paesi arabi accettino di combattere contro Israele“.

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